quando ci si trova ad ammirare un'opera d'arte autentica non si parla. si rimane in silenzio e quasi increduli, stupiti, ammirati.
questo film merita, a mio parere, lo stesso atteggiamento da parte dello spettatore. e' un'opera d'arte capace di porci difronte a noi stessi, alle nostre perplessità, a domande che già ci siamo posti e alle quali non siamo sempre riusciti a dare una risposta.La sua raffinata complessità non cerca parole.
Al contrario vuole, per sè, tutta la comprensione di cui siamo capaci.
dovremmo chiedercelo tutti. Quel che resta del giorno è multiplo di se stesso e ci tocca profonfamente come se il titolo non fosse stato scelto a caso ma formulato in chiave psicologica.
Per farlo nostro basta "viverlo" come se ci fosse stato impresso nell'anima. questa è la mia opinione. il voto è scontato
Si percepiscono "energie" che difficilmente si riesce a tramutare in parole. Consiglio di vederlo più volte, ci sono un'infinità di messaggi in ogni istante; una vita concisa.
Ci vuole coraggio per mettere in scena un libro come quello di ishiguro kazuo,una trama costruita sui pensieri,le sensazioni di un maggiordomo...un libro può trasmettere i pensieri e le emozioni con la parola ma un film...come fa?..è questo che mi chiedevo....ma quando c'è la bravura è possibile che il cinema riesca a trasmettere anche i pensieri e le sensazioni tacite di un maggiordomo inglese,emozioni puramente visive che lo spettatore riconosce e sente.a parte l'indiscusso merito degli attori sono rimasta affascinata dalla bravura del regista perchè riesce a farti guardare per 3 ore un uomo che (apparentemente)spolvera e basta senza annoiarti mai.
Troppo fine nei messaggi che ci lancia, troppo sotto le righe da poter essere compreso da uno sguardo distratto ma stupendo!! anche doloroso in certi punti nonostante il linguaggio falsamente asettico.
c'è un tumulto di passioni umanissime in questi personaggi, sentimenti profondi che la paura tiene fermamente a freno ma che traspaiono da ogni sguardo, da una parola detta al posto di un'altra, da un gesto fatto in un modo invece di un altro o da un gesto o una parola non detti. pochi possono avere la concentrazione per cogliere queste sottigliezze o la motivazione intima per cogliere quei sentimenti o quelle emozioni...quindi in televisione non lo vedremo mai se non a tarda notte.
Pensiamo che sia così poca la gente che si rinchiude in un piccolo mondo di sicurezze per paura????
Io penso che l'autore del libro da cui è tratto il film si è messo a scrivere con un libro di psicologia alla mano, come avrebbe potuto cogliere altrimenti delle caratteristiche umane così specifiche in un contesto culturale che non era neanche il suo?? un'opera immensa.