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Ragazze Interrotte

Opinioni presenti: 132
Media Voto: Media Voto: 8 (8/10)

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Fiducia e sicurezza,binomio vincente.Matilde Perriera.

(8/10) Voto 8di 10

Fiducia e sicurezza,binomio vincente.Matilde Perriera. Coinvolgente la trasposizione filmografica di RAGAZZE INTERROTTE (1999) di James Mangold,occhio attento nel “rileggere” la cronaca retrospettiva di Susanna Kaysen,che,con il suo diario (1994),ha lanciato una carica di dinamite sul McLean,ospedale psichiatrico in cui,nel 1967,è stata internata per 19 mesi per il trattamento del disturbo borderline della personalità,contribuendo,di riflesso,alla censura dei manicomi,soppressi,nel 1996,dal governo Prodi.Borderline,Self Injurious Behavior (SIB),spinte autolesioniste,guida spericolata,sostanze psicotrope,impulsività,instabilità emotiva.Il film del regista e sceneggiatore statunitense è collocato nel biennio 1967-1969.Susanna,Winona Ryder,è debole,confusa,insicura,seppur convinta che un giorno il sole spunterà pure per lei.Obbligata dalla madre a partecipare a una festa che si svolge in casa,assume alcolici,nonostante abbia ingerito varie pastiglie di aspirina per il mal di testa.Sta male.Sottoposta a visita medica,il dottore le dice che c’è un posto che fa al caso suo.La SIB,diagnosticatale di fronte a una madre inglobata nel mondo del puro apparire e disgustata da una figlia sessualmente promiscua,la catapulta al Claymore Hospital,lacerata da mille perché.Avete mai confuso un sogno con la realtà?Avete mai rubato qualcosa?Vi siete mai sentite tristi?Conosce le altre pazienti, fra cui la fragile e crudele Lisa,Angelina Jolie,migliore attrice non protagonista premiata con l'Oscar,il Golden Globe ,il Blockbuster Entertainment Award,la BFCA Award,nel 2000, e lo Screen Actors Guild Awards nel 1999.In quest’ambiente concentrazionario e claustrofobico,spicca Valerie Owens,infermiera attenta,comprensiva, che sa ascoltare e spingere le degenti a non morire tra quelle pareti asfittiche. Nell’epilogo, Winona Ryder, ormai riappropriatasi di sé stessa,le rinfaccia con veemenza la sua nevrosi.Susanna,sulla strada verso casa,con la forza del soliloquio finale,dimostra di essere uscita dal tunnel;durante l’internamento,infatti,ha analizzato i confini tra l'essere libera e l'essere rinchiusa, tra follia e sanità mentale,ora ha capito.Il libero arbitrio è indispensabile,ma,quando le sfumature che sollecitano il cuore si aggrovigliano e ostacolano la vita,si deve lanciare un fermo SOS.Chi riceve l’appello,però,deve privilegiare la funzione curativa a discapito di quella detentiva,infondere fiducia e sicurezza,escludere l'elettroshock,il coma insulinico e,soprattutto,la cloropromazina che stordisce e annienta.Cercare adeguati centri di Salute Mentale,aiutare a prendere coscienza dei propri meccanismi mentali,dei comportamenti,degli stati affettivi e,innanzitutto, dimostrargli che chi ama gli altri non può far loro del male, ma chi non ama sé stesso diventa un vero pericolo



Matilde, 58 anni, Caltanissetta (CL).




siamo tutte un po' interrotte

(10/10) Voto 10di 10

un film che tocca profondamente ti fa capire la realta' vera di certe persone che possiamo benissimo essere un giorno anche noi , la sofferenza ,l'amicizia, la distruzione, la follia. un film stupendo a mia opinione veritiero ............ma oggi vediamo tante giovani che a volte nel parlarci capisci che anche se nn sono in un istituto psichiatrico sono cosi' come nel film...cioe' interrotte



Donatella, 45 anni, Reggio emilia (RE).




..delusa...

(6/10) Voto 6di 10

Mi avevano parlato molto bene di questo film, ma, in verita', mi ha un po deluso, senza nulla togliere agli artisti che sono tutti bravi. Trovo la storia un po stancante e mi aspettavo molto di piu'.



Angela, 44 anni, Messina (ME).




La mediocrità alla fine vince sempre!!!!

(4/10) Voto 4di 10

Non mi permetto assolutamente di criticare le scelte artistiche del regista del film in questione, nè le interpretazioni degli attori in generale ma voglio sottolineare come alla fine la possibilità di confrontarci con una realtà diversa dalla nostra, spesso ci porta ad avere delle sensazioni e delle emozioni anch'esse border e che in ogni caso si evidenziano spesso in maniera diversa a secondo del nostro stato d'animo...Le false critiche moralistiche che derivano dal nostro essere schierati politicamente spesso ci condiziona e ci obbliga ad essere poco obbiettivi.Posso concludere dicendo la mia su questo film:1) Conosciamo tutti le condizioni economiche degli americani e il loro modo di essere by private...con pochissima comprensione verso i poveri e gli emarginati.2) Questa è una storia vera e come tale non può essere giudicata.3) Spesso gli americani sbagliano considerandosi mondocentristi.4) Divertirsi ed imparare anche con storie che si concludono drammaticamente spesso è segno di una certa serenità mentale e disponibilità al dialogo ed al confronto. 5) Non mi piacciono le storie americane e solo per questo do un voto basso al film...ma non criticatemi per questa chiosa che vuole essere una provocazione.Concludendo: Lorenzo non ti adirare, non tutti sono fascisti e non tutti sono socialisti ...ehehehehCiao da Giuseppe.



Giuseppe, 44 anni, Palermo.




Introspettivo

(10/10) Voto 10di 10

Interpretazioni eccellenti! (la Jolie è bravissima) Storia di una ragazza (Raider) che dopo aver tentato il suicidio risale dal pozzo dove è sprofondata (depressione, inquietudine, inadeguatezza,trasgressione finalizzata all'accettazione degli altri) grazie alle esperienze maturate presso una casa di cura privata. L’interazione che si crea con le sue compagne di “avventura” raggiunge livelli di simbiosi ma lo shock subito e vissuto come colpa, del suicidio di una di loro, la sosterrà ad incamminarsi verso la strada giusta per “rinascere”. Comprende così che vivere la propria vita e sentirsi “vivi” è meglio che sapersi morti dentro pur continuando a respirare! Film sull’analisi di quel periodo difficile e confuso che è l’adolescenza...potrà rimandarvi a rivivere certe circostanze o emozioni di quella età… alla fatica di crescere e scoprire un posto nel mondo!



Filomena, 42 anni, Vinovo (TS).





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