Fiducia e sicurezza,binomio vincente.Matilde Perriera. Coinvolgente la trasposizione filmografica di RAGAZZE INTERROTTE (1999) di James Mangold,occhio attento nel “rileggere” la cronaca retrospettiva di Susanna Kaysen,che,con il suo diario (1994),ha lanciato una carica di dinamite sul McLean,ospedale psichiatrico in cui,nel 1967,è stata internata per 19 mesi per il trattamento del disturbo borderline della personalità,contribuendo,di riflesso,alla censura dei manicomi,soppressi,nel 1996,dal governo Prodi.Borderline,Self Injurious Behavior (SIB),spinte autolesioniste,guida spericolata,sostanze psicotrope,impulsività,instabilità emotiva.Il film del regista e sceneggiatore statunitense è collocato nel biennio 1967-1969.Susanna,Winona Ryder,è debole,confusa,insicura,seppur convinta che un giorno il sole spunterà pure per lei.Obbligata dalla madre a partecipare a una festa che si svolge in casa,assume alcolici,nonostante abbia ingerito varie pastiglie di aspirina per il mal di testa.Sta male.Sottoposta a visita medica,il dottore le dice che c’è un posto che fa al caso suo.La SIB,diagnosticatale di fronte a una madre inglobata nel mondo del puro apparire e disgustata da una figlia sessualmente promiscua,la catapulta al Claymore Hospital,lacerata da mille perché.Avete mai confuso un sogno con la realtà?Avete mai rubato qualcosa?Vi siete mai sentite tristi?Conosce le altre pazienti, fra cui la fragile e crudele Lisa,Angelina Jolie,migliore attrice non protagonista premiata con l'Oscar,il Golden Globe ,il Blockbuster Entertainment Award,la BFCA Award,nel 2000, e lo Screen Actors Guild Awards nel 1999.In quest’ambiente concentrazionario e claustrofobico,spicca Valerie Owens,infermiera attenta,comprensiva, che sa ascoltare e spingere le degenti a non morire tra quelle pareti asfittiche. Nell’epilogo, Winona Ryder, ormai riappropriatasi di sé stessa,le rinfaccia con veemenza la sua nevrosi.Susanna,sulla strada verso casa,con la forza del soliloquio finale,dimostra di essere uscita dal tunnel;durante l’internamento,infatti,ha analizzato i confini tra l'essere libera e l'essere rinchiusa, tra follia e sanità mentale,ora ha capito.Il libero arbitrio è indispensabile,ma,quando le sfumature che sollecitano il cuore si aggrovigliano e ostacolano la vita,si deve lanciare un fermo SOS.Chi riceve l’appello,però,deve privilegiare la funzione curativa a discapito di quella detentiva,infondere fiducia e sicurezza,escludere l'elettroshock,il coma insulinico e,soprattutto,la cloropromazina che stordisce e annienta.Cercare adeguati centri di Salute Mentale,aiutare a prendere coscienza dei propri meccanismi mentali,dei comportamenti,degli stati affettivi e,innanzitutto, dimostrargli che chi ama gli altri non può far loro del male, ma chi non ama sé stesso diventa un vero pericolo
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