Questo è un capolavoro di metafisica, di filosofia, di sociologia, di psicologia, di quello che vi pare. Ma non è un film. Non ha ritmi di un film. E' una trasposizione cinematografica di una roba che potrebbe essere girata anche in teatro. Per me è stato deleterio, pur riconoscendo la malmestosità poetica del tutto.
Dalle opinioni ke avevo letto mi aspettavo un grandissimo film e invece sono rimasto deluso , un film lento e noioso, assolutamente sopravvalutato e poi non è detto che tutto quello che ha fatto bergman deve essere per forza un capolavoro.
voto 5
IL SETTIMO SIGILLO è considerato unanimemente il film che ha funzionato da"cassa di risonanza"internazionale allo stile,puerile e fallimentare,di Ingmar Bergman.
Questo curioso sottoprodotto del cineasta svedese,pultroppo,non meritava nemmeno di approdare al cinema:dietro il misticismo religioso insito in una sceneggiatura scadente(tratta da"pittura su tela"di Ingmar medesimo e da"olio sulla bruschetta"di Kay J.Munk)si nasconde,inevitabilmente,una delle più sciocche e deludenti spettacolarizzioni segaiole del medioevo a cui io stessa abbia mai assistito nella mia vita.
L'idea della morte(semplicemente ridicola)che gioca a scacchi con l'ex crociato è assurda,la sfilata dei penitenti fa ridere i polli e il cast in generale si rivela quantomeno falso e apocrifo,a cominciare da un Max Von Sydov al peggio della sua carriera.
Unica nota positiva:l'aspetto visivo del film è molto affascinante,carico di simbolismi antichi.
Pur esseno ancora,per sua fortuna,lontano dagli esiti catastrofici di FANNY E ALEXANDER Bergman mostra già al mondo alcune delle sue peggiori qualità.
"gli uomini, non avendo potuto guarire la morte, la miseria, l'ignoranza, hanno creduto meglio, per essere felici, di non pensarci" (blaise pascal - pensieri, 168 b).
il settimo sigillo è un capolavoro cinematografico ed un grande inno al bisogno che l'uomo ha di dio. e' un film bellissimo ma complesso. se visto con superficialità può portare ad una visione anticlericale e antistorica.
una recensione degna di un capolavoro non è possibile nelle poche righe messe a disposizione dall'ottimo filmup.com.
"il supremo passo della ragione sta nel riconoscere che c'è un'infinità di cose che la sorpassano" (blaise pascal - pensieri, 267 b).
non c'e altro da dire. Tematiche ed angosce universali con però una apertura alla speranza nel finale, data dall'amore e dalla libertà rappresentati dalla famiglia di attori