stroncatissimo per chi si aspettava un film di denuncia dagli alti contenuti sociali, il film non e' niente di tutto questo, ha una trama senza grandi pretese ma che di certo non annoia. Piu' vicino a Corto Circuito che a Robocop, e' un film praticamente per tutti, fluente, che fa divertire e con personaggi ben assortiti. Lasciate perdere le recensioni di chi voleva altro, ogni film dev'essere giudicato a se, e questo nel suo genere e' una pietra miliare
E' un film che mi ha deluso profondamente. E' proprio vero che i soldi rovinano l'arte, in questo film nulla è rimasto di District 9 film-capolavoro fatto a basso costo e con un risultato incredibile. Anche la prova con Elysium fu molto buona ma questo film in definitiva nulla mantiene delle tematiche forti degli altri film come il razzismo se non un vero e proprio apartheid. In Humandroid il tema della morte e dell'estinzione dei robot senzienti non è un piano preciso, voluto, organizzato da uomini malvagi ma è semplicemente il risultato di una batteria non che non va. Il risultato è veramente assurdo e ridicolo e i malvagi che si occupano di Chappy per fini del tutto personali sono piuttosto delle macchiette, dello stesso tipo di Waterwold, malvagi che non lo sono troppo, umani cattivi ma anche buoni, robot buoni ma anche cattivi. Chappy forse voleva essere un Oliver Twist robotico ma manca l'anima non tanto a Chappy quanto a questo film. Adatto ai bambini e poco adatto a chi vuole vedere un film di Blomkamp.
La trama dell'androide cosciente, il cui design è indubbiamente ispirato al manga Appleseed di Masamune Shirow, ricalca un po' la vicenda del robot meno tecnologico del film Corto Circuito, mentre il suo nemico lo si può considerare una versione più avanzata, devastante e distruttiva dell'ED209 che abbiamo visto in Robocop. Nel film si può apprezzare una splendida Sigourney Weaver, anche se in un piccolo ruolo da non protagonista (quasi un cameo), mentre nella parte del cattivo senza scrupoli abbiamo un insolito Hugh Jackman. Superata l'angoscia per le vicende tristi e sfortunate del povero Androide, il film è bello, con molte scene d'azione e per fortuna con un bel finale (rimediatore).
Ok, ci sono un paio di battute che fanno ridere ("c@zzo, è alto") e un paio di situazioni simpatiche che ricordano inevitabilmente a "Corto Circuito". Ma poi si passa a situazioni davvero drammatiche. Ciò fa di questo film un ibrido, un mix tra azione, fantascienza, sentimentale e commedia. Ed è questo secondo me il suo difetto, il suo punto debole, il suo essere tutto e niente. Se avessero puntato principalmente sulla drammaticità, sui conflitti interiori di una macchina senziente e sul dilemma "possiamo spingerci più oltre di così?" sarebbe venuto fuori, secondo me, un capolavoro. Hanno scelto di alleggerire tutto, hanno scelto la strada sicura, hanno scelto di non rischiare. Peccato.