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Anche libero va bene

Opinioni presenti: 47
Media Voto: Media Voto: 7.5 (7.5/10)

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angosciante e confuso

(5/10) Voto 5di 10

Non riandrei certo a vedere questo film che mi ha lasciato solo angoscia e disagio senza uno spiraglio di speranza.Il padre è spesso isterico sa solo urlare ,è oppressivo nei confronti dei due figli che a fatica riescono riscono a esprimere la loro personalita ;usa anche la bestemmia ,tipica del linguaggio povero,per esprimere la sua disperazione.Straordinaria invece l'interpretazione del figlio Tommaso,sicuramente piu' maturo e contrllato del padre;cio' non basta però a salvare il film.A proposito,che fine fa la figlia che a un certo punto sparisce?



Anna, 62 anni, Cascina (PI).




anche io mi sono rotto

(1/10) Voto 1di 10

sonoro insopportabile come il resto del "film"!mai vista tanta presunzione registica associata ad una recitazione isterica del padre .si salva solo il bambino .se stavo a casa era meglio...!



Angelo, 60 anni, Roma.




Grande grande film

(10/10) Voto 10di 10

Sono finalmente riuscita a vedere questo film in un caldissimo pomeriggio di luglio ed è stato un meraviglioso tuffo nella freschezza che il nostro cinema sa esprimere, quando vuole. Bellissimo esordio, quello di Kim Rossi Stuart, senza patetismi, duro e senza concessioni sdolcinate ad improbabili happy end. Un mondo vero descritto con un linguaggio autentico e con grande tenerezza, ma con la consapevolezza che di tenero, per chi certe situazioni le vive, c’è ben poco. Un mondo visto attraverso gli occhi lucenti e profondi e severi di un magnifico ragazzino che è il perno di questo mondo, il punto di riferimento della sorella, l’uomo forte di cui sia la mamma che il papà, instabili ed insicuri per motivi diversi, hanno un estremo bisogno. Cara signora Anna di Modena, quando si ricerca la verità delle immagini e del linguaggio, la misura bisogna metterla da parte e bisogna usare quel linguaggio sporco e povero che la gente usa in certe occasioni. Anche io amo i film inglesi, quelli operai, “Grazie signora Thatcher” per esempio e se lei ha avuto occasione di vederlo in lingua originale si sarà certamente accorta che il linguaggio non è certo quello “pulito” della versione italiana. Questo è il nostro mondo, non quello di “Kramer contro Kramer”, così asettico e improbabile e comunque poco italiano e di gente che urla così in casa e di padri e madri che si comportano in tale maniera con i figli se ne vedono e sentono ovunque, non solo a Roma o nel sud. Io sono di Torino, ma non mi è sfuggita una parola dei dialoghi e niente di ciò che veniva narrato mi è sembrato localistico. Glielo dico sinceramente, non mi sento persa nel mio deserto di ignoranza auto-compiaciuta se dico che questo film è bellissimo, davvero bellissimo e che per me arte è tutto ciò che mi suscita delle forti emozioni, che mi smuove qualcosa dentro, come questa storia ha fatto. Basterebbe una scena per farmi dare un giudizio positivo, quando il padre e i figli tornano a casa e Tommi alza gli occhi verso le finestre e le vede scure. In ascensore dice, piano: “Le luci erano spente”, la mamma è andata via, pensa senza dirlo. Lo sguardo che il bambino e il padre si scambiano è così intenso, la loro disperazione così palpabile che già mi sarebbe bastato questo per amare questo film. C’è molto altro, molto molto altro.



Irene, 50 anni, Torino (TO).




mi ha commosso

(8/10) Voto 8di 10

Forse chi è padre o madre si può davvero immedesimare in questo film. Personalmente un film deve colpirmi al cuore. Questo ci è riuscito in pieno. per me è più che sufficiente per dare un ottimo voto.



Stefania, 49 anni, Milano (MI).




Forza Kim!

(8/10) Voto 8di 10

Una famiglia fragile, spaccato di una società ancora più fragile e disorientata. Film di forte impatto emotivo, coinvolgente e coraggioso, vero come il suo autore. Attori fantastici diretti con l'anima. Continua così Kim: c'è molto bisogno di artisti come te!



Pasquale Ferrante, 47 anni, Roma (RM).





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