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Anche libero va bene

Opinioni presenti: 47
Media Voto: Media Voto: 7.5 (7.5/10)

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nemmeno questa volta

(10/10) Voto 10di 10

Kim Rossi Stuart mi ha deluso, tutt'altro. Ho trovato questo film bellissimo, bravissimo l'attore che interpreta il ruolo di Tommaso con un naturalezza tale che sembra siamo nato attore.



Laura, 40 anni, Roma (RM).




Grande Cinema

(10/10) Voto 10di 10

A distanza di mesi dalla sua visione, posso dare un giudizio più oggettivo: questo film appartiene al grande Cinema Italiano. E non ha senso paragonare le opere nostrane a quelle d'oltreoceano, semplicemente perchè, siamo diversi e abbiamo una sensibilità e una cultura diversa. Questo film è un viaggio nella famiglia di oggi, di quello che ne è rimasto e di cio' che vivono i nostri figli e, di conseguenza, del futuro. Regia e sceneggiatura impeccabili, Rossi Stuart ottimo attore e nota di merito al piccolo interprete.



Guido, 42 anni, Roma (RM).




Ottimo

(10/10) Voto 10di 10

Film interpretato magistralmente da tutti gli attori, ti lascia dentro qualcosa di angosciante e quasi senza speranza...o forse si' la speranza in questo caso è il figlio della coppia "scoppiata". Grande Kim comunque non regala nessuna frivolezza ti sbatte in faccia una realtà forse sottaciuta ma presente in tutta la nostra società. Consigliato a chi dice che il cinema italiano e' in crisi...



Massimo, 37 anni, Treviso.




Grande grande film

(10/10) Voto 10di 10

Sono finalmente riuscita a vedere questo film in un caldissimo pomeriggio di luglio ed è stato un meraviglioso tuffo nella freschezza che il nostro cinema sa esprimere, quando vuole. Bellissimo esordio, quello di Kim Rossi Stuart, senza patetismi, duro e senza concessioni sdolcinate ad improbabili happy end. Un mondo vero descritto con un linguaggio autentico e con grande tenerezza, ma con la consapevolezza che di tenero, per chi certe situazioni le vive, c’è ben poco. Un mondo visto attraverso gli occhi lucenti e profondi e severi di un magnifico ragazzino che è il perno di questo mondo, il punto di riferimento della sorella, l’uomo forte di cui sia la mamma che il papà, instabili ed insicuri per motivi diversi, hanno un estremo bisogno. Cara signora Anna di Modena, quando si ricerca la verità delle immagini e del linguaggio, la misura bisogna metterla da parte e bisogna usare quel linguaggio sporco e povero che la gente usa in certe occasioni. Anche io amo i film inglesi, quelli operai, “Grazie signora Thatcher” per esempio e se lei ha avuto occasione di vederlo in lingua originale si sarà certamente accorta che il linguaggio non è certo quello “pulito” della versione italiana. Questo è il nostro mondo, non quello di “Kramer contro Kramer”, così asettico e improbabile e comunque poco italiano e di gente che urla così in casa e di padri e madri che si comportano in tale maniera con i figli se ne vedono e sentono ovunque, non solo a Roma o nel sud. Io sono di Torino, ma non mi è sfuggita una parola dei dialoghi e niente di ciò che veniva narrato mi è sembrato localistico. Glielo dico sinceramente, non mi sento persa nel mio deserto di ignoranza auto-compiaciuta se dico che questo film è bellissimo, davvero bellissimo e che per me arte è tutto ciò che mi suscita delle forti emozioni, che mi smuove qualcosa dentro, come questa storia ha fatto. Basterebbe una scena per farmi dare un giudizio positivo, quando il padre e i figli tornano a casa e Tommi alza gli occhi verso le finestre e le vede scure. In ascensore dice, piano: “Le luci erano spente”, la mamma è andata via, pensa senza dirlo. Lo sguardo che il bambino e il padre si scambiano è così intenso, la loro disperazione così palpabile che già mi sarebbe bastato questo per amare questo film. C’è molto altro, molto molto altro.



Irene, 50 anni, Torino (TO).




eccellente

(10/10) Voto 10di 10

Veramente un bel film, ottima la prova dei protagonisti, cosi' come ottima la scelta dei volti dei due bambini..perfetti nel rappresentare uno spaccato di vita tristemente noto nella mente di molti..specie nelle periferie romane...è un ritratto fatto in maniera perfetta, realistico al 100%, di una vita piena di insicurezze e di stenti..dove figli e genitori vivono su una precarieta'che li pongono su uno stesso piano..che eleva la figura del genitore solo perchè capace ad alzare la voce, dove l'amore che tiene uniti tutti c'è..ed è grande..ma troncato in maniera netta dall'incapacita' di comunicazione..un film che puo' risultare esagerato..per chi non conosce..o soltanto immagina..un film perfetto..per chi ha vissuto..e ancora sente la stretta al cuore.



Fabjo, 23 anni, Roma.





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