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Non ho sonno

Opinioni presenti: 134
Media Voto: Media Voto: 6 (6/10)

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Il meno peggio dei suoi ultimi lavori

(6/10) Voto 6di 10

Sicuramente ormai il "nostro"grande regista ha perso lo smalto e dopo phenomena non è riuscito piu a ritornare ai fasti di un tempo.Tuttavia questo Non ho sonno risulta decisamente superiore ai vari thrauma,la sindrome di stendhal,il fantasma dell'opera,la terza madre,il cartaio e il suo ultimo lavoro giallo,film questi assolutamente inguardabili a mio avviso.Quindi tutto sommato è un film che si può vedere pur non essendo niente di speciale sia chiaro.



leonardo, 32 anni, roma.




Inspiegabilmente sopravvalutato

(3/10) Voto 3di 10

Fa specie pensare che questo aborto sia una delle pellicole argentiane meno scandalose degli ultimi 15 anni, ma effettivamente è così. D'altronde, perle trash quali Il Cartaio, Il Fantasma dell'Opera e - soprattutto - La Terza Madre ti costringono a rivedere il tuo concetto di "brutto". Non ho sonno a dire il vero inizia pure benino, e per una ventina di minuti si lascia seguire volentieri; purtroppo scade irrimediabilmente nella farsa con l'entrata in scena, oltre che di un gruppo di poliziotti tanto numeroso quanto demente, dei due "eroi" che avranno il compito di fermare l'assassino. Il primo è Moretti, ex investigatore con fama di genio (ma forse non lo era poi tanto visto come ha "brillantemente" risolto il caso del nano!) ora ridotto a un vecchietto rintronato stile nonno Simpson, a cui saranno necessari giorni di elucubrazioni per desumere l'ovvio. Il secondo è Giacomo, il protagonista, personaggio privo di una seppur minima caratterizzazione o di qualche peculiarità degna di nota - a parte l'essere l'unico italiano che fa il cameriere in un ristorante cinese di cui si abbia notizia. Da qui in poi il film si trascina noiosamente verso la soluzione del giallo, scadendo di tanto in tanto nella comicità involontaria grazie a dialoghi degni dei fumetti di Ratman ("Abbiamo messo sotto controllo 18000 telefoni in tutta la città, con uno scanner sensibile a 10 parole chiave!" - "Perché secondo te l'assassino telefona agli amici per dire che è lui il killer delle sagome?" - "Dici che non telefona? Allora metteremo sotto controllo tutte le linee telefoniche inutilizzate!" Ah, bè, allora...). Fino a due minuti dai titoli di coda potremmo etichettarlo semplicemente come un film mediocre e recitato in modo scandaloso, ma a fargli guadagnare in extremis l'ambito titolo di "minchiata" è l'incredibile finale, in cui assistiamo non a una forzatura, ma ad una vaccata epica, e davvero mi stupisco che nessuno finora l'abbia fatto notare. SPOILER! Avete letto lo scambio di battute che ho riportato come esempio di dialogo demente? Ebbene, in realtà vi ho rivelato come la polizia sgama l'assassino! In pratica, quell'ebete del commissario Manni, rilevata una linea telefonica regolarmente pagata ma inutilizzata, decide che è il caso di fiondarsi con mezzo distretto sul luogo e, dalla strada, far saltare al volo il cervello del killer... perché è ovvio che pagare la Telecom senza mai telefonare è un elemento sufficiente per essere classificato come pericoloso omicida a cui sparare a vista! Ma poi che ne sapeva che il killer era proprio quello? Manni non poteva avere la più pallida idea di cosa stesse accadendo nell'edificio in quel momento, quindi ha di fatto sparato alla nuca al primo che è apparso alla finestra, ha beccato il tizio giusto solo per un caso fortuito! Assurdo! FINE SPOILER In definitiva, un film scadente e inspiegabilmente sopravvalutato, le cui poche scene decenti non possono far soprassedere sugli innumerevoli difetti.



Claudia, 28 anni, Como.




Ingiustamente sottovalutato

(10/10) Voto 10di 10

Non capisco come ogni volta debbano farsi confronti con i classici del maestro come Profondo Rosso o L'uccello dalle piume di cristallo. I tempi cambiano, anche Argento non può rifare lo stesso film all'infinito. NONHOSONNO è pieno di idee e di invenzioni, il personaggio del commissario in pensione è tra i meglio caratterizzati e affascinanti della sua filmografia,interpretato da un grande attore, la colonna sonora superba e coinvolgente e, soprattutto, l'inizio del film vale da solo il prezzo del biglietto. Contiene una delle scene più coinvolgenti e spettacolari dell'intera produzione del regista, la sequenza del treno, veramente da ANTOLOGIA!!! Non capisco quanti criticano questo film,ormai parlare male di Dario Argento sembra diventato lo sport nazionale, avercene di registi così dotati e talentuosi, tutto il mondo ce lo invidia!!



Mirko, 32 anni, cagliari (CA).




troppi voti negativi

(9/10) Voto 9di 10

Il film l ho rivisto ieri sera e secondo me è proprio un buon film effetti speciali molto buoni suspance non manca e come in tutti i film di argento un assassino inaspettato



Mirko, 20 anni, Lonato (BS).




Buono...

(8/10) Voto 8di 10

E' chiaro a tutti quali sono i veri capolavori di Argento. Questo film, di sicuro, non è tra quelli. Anche se merita comunque di essere apprezzato. Ci sono veramente molti aspetti della storia interessanti, che rendono il film piacevole da guardare, ma giuti alla conclusione della pellicola ho avvertito come una strana sensazione. Il così detto "amaro in bocca". E' questa la sensazione che ho provato durante e sopratutto dopo la fine dell'opera. "Qualcosa non quadra", mi sono detto. Non tanto per quel che riguarda l'evoluzione della storia, anche se in effetti ci sono parecchie incongruenze, ma tanto più per la regia e la recitazione. Prendiamo come esempio "Profondo rosso"; il film oltre ad essere caratterizzato da una trama perfetta, e recitato da attori molto convincenti, è costituito da una regia sublime...degna di un Oscar. Dario Argento in quel caso ci ha mostrato minuziosamente ogni singolo particolare presente nella storia, in modo da darci un quadro completo di tutto. Ma specialmente, ciò che ci ha fatto comprendere di più è stata la psicolognia del killer, un particolare fondamentale di ogni thriller che si rispetti, sta proprio nel conoscere la mentalità dell'assassino. Farci conoscere i suoi traumi, che per la maggior parte della volte sono subiti durante l'infanzia, per poi farci capire qual'è il fattore scatenate che potra la vittima (colei che ha subito violenze in passato) a divenire carnefice. In questa pellicola, però, ciò non accade. Non si conosce il movente per cui l'assassino uccide le proprie vittime. Lo fa e basta. Forse perchè prova gusto nel farlo? Può darsi, ma non mi pare una spiegazione valida...degna di un fim di Dario Argento. Non so se questo lungometraggio sia la prova che il maestro dell'horror sia ormai morto. Molti pensano di si, ma io non sono daccordo...il punto è un altro. Ormai tutto è stato gia fatto e diventa sempre più difficile riuscire a trovare nuovi spunti, per poter elaborare una valida sceneggiaggiatura. I grandi film di Dario sono stati realizzati durante un periodo in cui il genere horror era costituito da un numero di film molto più contenuto rispetto ad oggi. Quindi era più semplice riuscire a costruire trame avvincenti, e terrificanti...tuttavia mi auguro che Dario ritorni ad essere il Maestro di un tempo.



Sascha, 17 anni, Como (CO).





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