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Only
Dall’ottimo "Papà, ho trovato un amico" (1991) di Howard Zieff al sottovalutato "Innamorarsi a Manhattan" (2005) di Mark Levin, di storie d’amicizia su celluloide riguardanti la scoperta della crescita da parte di due poco più che decenni di sesso opposto, Hollywood ne ha sfornate diverse.
"Only", però, che segna l’esordio alla regia per i due attori Ingrid Veninger ("Godsend") e Simon Reynolds ("Saw 4"), non proviene dalla mecca del cinema ma dall’universo indipendente della produzione canadese, ambientato nella fredda parte nord della provincia dell’Ontario e basato sui ricordi della donna, che passava da ragazzina ogni inverno nell’albergo del padre sperando di trovare l’anima gemella in uno dei tanti bambini di passaggio come ospiti.
Ne è infatti protagonista il dodicenne Daniel (Jacob Switzer, figlio della regista), il quale, nell’hotel gestito dai genitori, fa conoscenza con la tredicenne narcolettica Vera (l’esordiente Elena Hudgins Lyle), insieme a cui finisce per condividere una giornata di segreti profondi, esplorazione e primo amore nella forma pura, lasciando trasparire un certo timore nei confronti di aspetti provenienti dal mondo degli adulti.
Perché, oltre al fatto che Daniel afferma in maniera bizzarra di voler fare da grande il manichino in vetrina, da lui chiamato robot, i dialoghi che divide con Vera trattano di paure rivolte sia alla fine dell’acqua e del petrolio che al rapimento e alla tortura che ne conseguirebbe, senza dimenticare di tirare in ballo i legami tra cuore, spirito e anima.
E la macchina da presa, raramente fissata, li segue quasi come fosse quella di un documentarista nell’attraversare desolate scenografie innevate e posti comunque poco frequentati, con l’evidente fine di accentuare il loro senso di solitudine.
Mentre una bella colonna sonora che spazia da "Shooting star" dei Bebop cowbos a "Wet and rusting" dei Menomena fa da commento a quello che, illuminato da una realistica fotografia tutt’altro che elaborata e priva di dominanti, possiamo tranquillamente sintetizzare con le parole di Reynolds: "Un film piccolo, ma con un cuore grande".
La frase:
- "Tra un mondo fatto solo di film e uno solo di libri quale vorresti?"
- "Non lo so, è una domanda difficile"
- "Io sceglierei i libri"
Francesco Lomuscio
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