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Nora
La vita di James Joyce (nel periodo antecedente la pubblicazione di "Gente di Dublino") vista attraverso il rapporto con Nora Barnacle; sua amante prima, sua moglie poi, ma sempre suo punto di riferimento. Il film esplora sia l'intreccio emozionale che legava i due protagonisti, sia, soprattutto, le motivazioni che li univano. La fragilità umana di Joyce, da un lato, affiancata dalla sua superbia come autore, a cui fa da contraltare la forte personalità di Nora, un effettivo appoggio spirituale per Joyce, a cui manca, però, uno spessore culturale. Nonostante questa deficenza, motivo di frustrazione costante per i due, Nora appare come la vera musa ispiratrice dell'autore irlandese.
Viene chiaramente evidenziato come Joyce abbia "saccheggiato" le emozioni della sua vita con Nora, mettendo anche a rischio il suo rapporto, per scrivere "The Dubliners".
Alla fine ci ritroviamo ad analizzare temi universali: la ricerca dell'amore, ma soprattutto la gestione dello stesso nel tempo; dire o non dire; confessare le proprie fantasie e gelosie o tenerle per se nella paura di incrinare il rapporto. Domande per le quali, ovviamente, non esiste una risposta oggettiva.
Il film di Pat Murphy ha una tipica cadenza europea, analizza profondamente i protagonisti, si sofferma nell'analisi interiore, mantenendo sempre un ritmo molto pacato, in linea con l'ambientazione (primi del '900). Eccellente la fotografia in grado di riflettere l'atteggiamento sentimentale dei protagonisti. Unico appunto: in alcuni momenti i tempi si dilatano eccessivamente.
Importantissimo l'apporto dei due attori intorno a cui ruota la vicenda. Ewan Mc Gregor (Episodio I - Trainspotting) che riesce ad "invecchiare" la sua immagine evidenziando la crescita, non solo temporale, di Joyce, e Susan Lynch (Intervista con il Vampiro - Svegliati Ned), Nora, la cui interpretazione la trasforma da donna provocante e conturbante a madre abbrutita e disincantata, preda dello sconforto più totale.
La frase: a parte le ovvie citazioni delle opere di Joyce, direi che mi è rimasta impressa soprattutto questa:
- l'editore italiano rivolto a James Joyce: "Vorresti scrivere le recensioni delle opere liriche per il mio giornale?"
- "E sarei anche pagato?"
- "Certamente, con i biglietti omaggio!"
Indicazioni: Un film per intenditori amanti dell'introspezione dei personaggi.
Valerio Salvi
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