Non me lo dire
Il titolo è lo stesso della commedia diretta nel 1940 dal prolifico Mario Mattoli, ma il film di Vito Cea – autore di "Arrivano i mostri" (2008) e "Natale con chi vuoi" (2009) – non ha nulla a che vedere con quel lungometraggio interpretato da Erminio Macario e Vanda Osiris.
Ne è protagonista il conduttore televisivo – particolarmente conosciuto in Puglia – Uccio De Santis nei panni dell’affermato comico Lello Morgese, il quale, improvvisamente lasciato dalla moglie Silvia alias Mia Benedetto, decide di abbandonare la compagnia teatrale e, per ritrovare la verve di un tempo, si rivolge a uno psicanalista che gli prescrive una cura alquanto bizzarra: recuperare l’entusiasmo tramite il sostegno dei suoi fan.
Da qui, l’oltre ora e mezza di visione privilegia il viaggio di Lello alla ricerca dei suoi ammiratori e, soprattutto, di se stesso; mentre subisce il corteggiamento da parte della bellissima Rossella, con le fattezze della Aylin Prandi de "Il paese delle spose infelici" (2011), e a entrare in scena sono anche veterani del cinema di genere nostrano quali Gianni Ciardo – oltretutto curatore delle musiche – e il napoletano Nando Paone, la cui filmografia va da “La compagna di banco” (1977) di Mariano Laurenti a “Benvenuti al Nord” (2012) di Luca Miniero.
E sono in particolar modo gli incontri con due carabinieri a rientrare tra i momenti più divertenti dell’operazione, immersa nella bella fotografia di Antonello Emidi – tendente visibilmente a giocare con toni caldi e cromatismi – e che, non priva di influenze teatrali, risulta confezionata con una certa professionalità.
Operazione leggerissima, attenzione, talmente indolore da spingere in maniera gradevole lo spettatore più a sorridere che a ridere, ma che non può fare a meno di lasciar individuare un apprezzabile pregio proprio nella capacità di non scadere mai nel trash, sia per quanto riguarda il tipo di comicità che la resa tecnica.
Senza la minima ombra di volgarità e con morale che sembra voler giustamente ricordare che, dinanzi alla più o meno brutta esistenza quotidiana, uno dei fattori veramente importanti per essere sempre stimolati ad andare avanti è, di sicuro, la voglia di ridere e saper far ridere.
La frase:
- "Io faccio il comico proprio per questo"
- "Cioè?"
- "Per conoscere le donne"
a cura di Francesco Lomuscio
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