Nightwatching
(Venezia 6/9/2007) Il regista inglese Peter John Greenaway, famoso per i suoi progetti innovativi, per le sperimentazioni, per il suo grande amore per l’arte e il colore, presenta a Venezia: “Nightwatching”.
L’opera è ispirata alla vita del grande pittore olandese Rembrandt Harmenszoon Van Rijn (Leida 1606 – Amsterdam 1669), figlio di un agiato mugnaio sulle sponde del Reno [ per questo è chiamato “Van Rijn” (del Reno), oltre al patronimico: Harmenszoon (figlio di Harmen)]. In poco tempo il giovane Rembrandt divenne il più celebre artista di Amsterdam, tanto da spingere i suoi mecenati ad organizzare un matrimonio dinastico con la giovane e colta Saskia, nipote di un mecenate, da cui ebbe anche un figlio maschio di nome Tito. A 23 anni Rembrandt era un uomo famoso ed estremamente ricco, ma improvvisamente la situazione cambiò talmente tanto da costringerlo a dichiarare “fallimento”. Alcuni studiosi hanno attribuito questo tracollo finanziario al dispiacere dovuto alla morte della moglie, di cui nel frattempo si era innamorato, altri invece ad una gestione poco oculata delle finanze. Un’altra corrente ha invece attribuito la colpa alla governante del piccolo Tito, Geerte Dircx, una contadina della Zelanda, rimasta vedova del marito trombettiere, che divenne amante del pittore. Sulle cause di questa nuova situazione finanziaria non ci sono prove tangibili, è certo però che il crollo avvenne subito dopo la morte della moglie, contemporaneamente alla realizzazione del quadro che accrebbe la sua fama in tutta Europa: “La Ronda di Notte” (1642). Il regista britannico Greenway ora cerca di trovare lui una soluzione a questo mistero e lo fa ripercorrendo la vita del pittore, avvolgendola nella tipica atmosfera dei libri gialli, fatta di intrighi e di cospirazioni. Allora l’Olanda era in pieno sviluppo economico, aveva vinto la guerra contro gli spagnoli ed era riuscita finalmente ad unificare i Paesi Bassi, ma il conflitto aveva anche generato una grande confusione, molti erano i nuovi arricchiti che appena comprato il titolo con prosopopea assumono alte cariche di governo o rivestono gli altri gradi della milizia. Nel 1642 il celebre pittore fiammingo accetta di dipingere la Milizia civica di Amsterdam in un ritratto di gruppo, ma mentre lavora scopre che gli ufficiali stanno cospirando e tramando per arricchirsi ed arrivano a commettere un omicidio. Rembrandt potrebbe tacere e magari ricattarli, ma invece decide di proseguire il quadro e, attraverso il dipinto, rivelare al mondo la verità, i vizi e le debolezze di ciascuno di loro e mostrare le loro menzogne, come il fatto che abusino delle bambine di 13 anni in orfanotrofio. Il quadro diventa una satira politica, rivelando i peccati di ognuno, ma è questa denuncia che segnerà la fine del pittore perché i committenti cercheranno in tutti i modi di vendicarsi. “Nightwatching” è un’opera interessante, seducente e soprattutto intrigante, in cui diversi personaggi e comparse si muovono in scenari adatti più al teatro, ma comunque affascinanti. Il regista sembra tornare di nuovo alle atmosfere di “Il cuoco, il ladro, sua moglie e l’amante”. E’ l’immagine l’elemento più importante per il regista, traducendosi in giochi di luce e di colore accompagnati da una musica che sembra fondersi con essi. E’ interessante notare gli intermezzi della pellicola in cui Rembrandt descrive le sue donne, il loro carattere, come le ha conosciute, un espediente che il Greenaway usa per far trascorrere il tempo e presentare in qualche maniera la psicologia e il lato umoristico del pittore, quel quid che gli permette di continuare a vivere e a dipingere. Non si può che apprezzare l’interpretazione di Martin Freeman, che regala un Rembrandt vivace e passionale, ma al tempo stesso convincente e soprattutto una persona reale.

La frase: "Il patriottismo è una moneta fluttuante.".

Federica Di Bartolo

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