My Flesh My Blood
Igor è quel tipo di persona alla quale non vuoi fare uno sgarbo nemmeno per sbaglio. Per essere più precisi, è quel tipo di persona che ti fa venire voglia di cambiare lato del marciapiedi se lo incontri per strada. Interpretato magistralmente da Eryk Lubos, il protagonista di Moja Krew è un pugile professionista che scopre di avere poco da vivere. Mentre passa le notti alla ricerca di facili divertimenti per allontanare la paura della morte, Igor si pone il problema della propria eredità terrena, di quella traccia che lascerà nel momento della sua scomparsa. Queste le premesse del primo lungometraggio di Marcin Wrona, che già da questa prima prova dimostra uno stile ben definito e lascia ben sperare per il futuro.
Quello che interessa al regista polacco è un discorso portato avanti su più fronti. Da una parte il discorso soggettivo e individuale sulla comprensione del significato della propria esistenza. Il secondo tema è l’incontro tra due mondi, il pugile disilluso e sulla via di un rinnovamento interiore lento e invisibile e la ragazza vietnamita che cerca la cittadinanza polacca per vivere in pace. La regia e la fotografia si prendono cura dei personaggi in maniera esemplare, riproducendo fedelmente con la luce e con i colori i loro stati d’animo, i loro mutamenti più sottili, i loro dubbi e le loro rare sicurezze. Eryk Lubos è semplicemente incredibile nella parte del pugile suonato, la sua recitazione emerge a fior di pelle in una maniera raramente riscontrabile: dal movimento di un muscolo, da un cambio d’espressione il suo mondo interiore confuso e torbido viene rivelato immediatamente e inequivocabilmente. La sceneggiatura si dipana in maniera davvero originale e seguendo strade difficilmente prevedibili, secondo un’idea di speranza che il protagonista segue in maniera apparentemente bizzarra ma coerente. Con la speranza che questa pellicola esca anche in Italia e non rimanga reclusa nei circuiti dei festival del cinema.

La frase: "Questa è una conversazione davvero molto strana!".

Mauro Corso

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Trailer italiano (it) per 20.000 specie di api (2023), un film di Estibaliz Urresola Solaguren con Sofía Otero, Patricia López Arnaiz, Ane Gabarain.

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