Mr. Peabody e Sherman
Mr. Peabody e Sherman sono una coppia molto particolare: si tratta di un cane dalla brillante intelligenza e del suo figlio adottivo. I protagonisti di questo vivace film d’animazione si lanciano in spericolate avventure viaggiando nel tempo grazie alla fantastica invenzione di Mr. Peabody: una macchina del tempo chiamata il “Tornaindietro”. Quando il piccolo Sherman, cedendo alla provocazione di una sua compagna di scuola, mette in moto il “Tornaindietro” prende vita un’avventura che porterà i tre protagonisti all’ennesimo, rischioso girovagare tra epoche storiche. Nel corso di questa avvincente avventura, il rapporto tra padre e figlio subirà un’evoluzione determinante: Mr. Peabody capirà di dover allentare il controllo e l’influenza che ha sempre avuto sul figlio, mentre Sherman capirà che il proprio desiderio di indipendenza e disobbedienza non è qualcosa di sbagliato, ma uno dei profili necessari alla sua crescita.
Commedia frizzante e spericolata, Mr. Peaboby e Shermann coinvolge e diverte. Il viaggio nella storia è uno dei protagonisti assoluti del racconto: dall’antico Egitto alla Francia prerivoluzionaria, dall’Italia rinascimentale alla celebre guerra tra greci e troiani. I protagonisti di ogni epoca storica sotto riletti in chiave ironica e caricaturale: Robespierre, Leonardo Da Vinci, Agamennone sono tutti resi ridicoli dalla corrente della narrazione che li attraversa, li mescola e li abbandona.
Il regista Rob Minkoff spiega che Mr. Peabody “non è un tipico beagle: è un gigante degli affari, un inventore, uno scienziato, un buongustaio, un campione olimpico, insomma un genio. Possiede l’intelligenza di Einstein, l’umorismo di Oscar Wilde, l’audacia di Indiana Jones, l’abilità deduttiva di Sherlock Holmes e l’aplomb di James Bond”. È un personaggio straordinario, insomma, la cui unica difficoltà consiste nel tenere testa al figlio adottivo, al quale lo lega un profondo affetto. Proprio il rapporto tra i due e le sue evoluzioni sono il cuore nascosto della narrazione. Mr. Peabody, convinto di aver fornito al figlio l’educazione migliore che si possa offrire, non si accorge che il piccolo Sherman ha una vitalità inespressa e una intelligenza irriverente sconosciute. Proprio l’emergere di questi aspetti porta i due protagonisti a un conflitto: Mr. Peabody al principio guarda a quella vitalità come a un’alzata di testa nei suoi confronti, la interpreta come ingratitudine e ne resta offeso. Soltanto più tardi sarà capace di comprenderla e di dargli lo spazio che merita liberando il figlio dai sensi di colpa.
Il film, nel vortice dell’azione, dimentica di lasciare spazio a emozioni più profonde. Tutto scorre a gran velocità lasciando al margine l’introspezione. Soltanto questo rende incompleto un film altrimenti godibile.
La frase:
"Se è consentito a un bambino di adottare un cane, non vedo perché non debba essere consentito a un cane di adottare un bambino".
a cura di Simone Arseni
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