La maschera di scimmia
Jill Fitzpatrick è una giovane donna di 28 anni, è un' investigatrice privata, ma lavora poco, e soprattutto è una single e detesta esserlo. Finalmente le si presenta l'occasione di indagare sulla sparizione di una studentessa, Mickey. La ricerca delle ultime tracce della ragazza la portano alla professoressa di poesia, Diana. Jill si innamora perdutamente della donna e dà inizio ad una relazione sessuale che la coinvolge talmente da farle perdere di vista le indagini. Nel frattempo il corpo della povera Mickey viene ritrovato e i genitori della ragazza poco fiduciosi nell'interesse della polizia chiedono a Jill di cercare l'assassino della figlia.
La relazione con Diana procede tra alti e bassi, ma la donna mostra avere una doppiezza che confonde Jill. Quest'ultima proseguendo nelle indagini si trova a camminare sul terreno impervio del mondo della poesia, stupefacente sottobosco in cui domina l'inganno e la cattiveria.
Ma nonostante la sua intelligenza sia offuscata dalla passione, Jill sarà in grado di non compromettere del tutto la ricerca della verità, dipanando il bandolo della matassa.
Al suo secondo lungometraggio la regista Samantha Lang mostra una volta ancora la sua predilezione per le atmosfere inquietanti, utilizzando questa volta un romanzo in versi, l'interessante e inconsueto thriller della scrittrice australiana Dorothy Porter.
Le atmosfere che ricordano i noir americani di Raymond Chandler, si dipanano davanti agli occhi dello spettatore lasciando il più delle volte intatta la bellezza dei versi della scrittrice. Una scommessa indubbiamente difficile da vincere, ma seppur alcuni momenti del film risultino esageratamente "sospesi" e alcune scene, soprattutto quelle di sesso tra le due protagoniste, veramente troppo studiate, il risultato è interessante. La verità, l'intreccio di morte e sesso, il potere e tutti i suoi pericoli sono gli argomenti di un libro davvero bello riportati con quasi altrettanta forza ed intensità dalla Lang nel suo film.
Le due protagoniste rappresentano anche fisicamente lo scontro dei personaggi: l'altera e indifferente Diana, sfiorita e spigolosa Kelly McGillis, che si occupa del proprio piacere tentando al contempo di nascondere la verità. L'introversa e mascolina Jill, paffuta e contenuta Susie Porter, che cerca invece di farsi amare, fingendo sicurezza e forza.
La sceneggiatura segue il testo poetico del romanzo, modificandone in alcuni momenti la sequenza, con lo scopo di rendere più sinceri dialoghi e pensieri.
Valeria Chiari
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