Che bella giornata
Checco Zalone, in questo secondo lavoro, è un improbabile agente di sicurezza impiegato presso il Duomo di Milano. Già dal primo giorno viene avvistato da una coppia di terroristi che intendono usarlo per portare a termine un attentato contro il simbolo della capitale lombarda: la "Madunina".

Una nuova pellicola di Zalone ormai è già una specie di successo annunciato, quindi la vera questione è se sia all'altezza delle aspettative o no. Anche in questo caso Zalone ripercorre una serie di stereotipi del meridionale, con i suoi luoghi comuni culturali, alimentari e di tipologia umana. Un modello che, come ha dimostrato il successo di "Benvenuti al sud", funziona nella commedia e questo "Che bella giornata" non è un’eccezione. A questo modello viene accostato un altro tema tipico del nuovo millennio, quello del terrorismo di matrice religiosa, qui rivisto in chiave semi-seria e in maniera quasi giocosa.

A rendere più forte l'intelaiatura del film, comunque piuttosto forte e ricca di gag e di trovate, è un cast di tutto rispetto. Oltre allo stesso Zalone, ormai nel suo ruolo consolidato di "idiota gentile", troviamo Tullio Solenghi, Rocco Papaleo reduce dal successo di "Basilicata coast to coast" e Ivano Marescotti, uno dei migliori caratteristi del nostro cinema. Menzione speciale per Luigi Luciano, noto al popolo del web e agli appassionati di Maccio Capatonda con il nome d'arte di "Herbert Ballerina", qui in una parte a lui del tutto congeniale.

Nonostante le premesse "Che bella giornata" è un film molto corretto politicamente, che non ironizza mai sull'Islam ma anzi, ne approfitta per prendersela con le storture e le follie tipicamente italiane. Una frase tipica è "studia, studia, tanto non serve a un c....!" e il messaggio di fondo è che non serve impegnarsi tanto a distruggere la cultura, tanto ci pensa Checco Zalone. Il gioco, il viaggio, l'interazione tra culture diverse sono tutti elementi che compongono un quadro spassoso e originale nel panorama cinematografico nostrano.
Da notare la partecipazione di Caparezza che in questa sede si esibisce in alcune cover... quanto meno insolite per la sua formazione musicale.

Un film dunque che può accontentare un po' tutti e da guardare con cuor leggero. Non è poco di questi tempi.

La frase: "Un trullo nella Brianza?!?".

Mauro Corso

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