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La migliore offerta











Giuseppe Tornatore, Ennio Morricone e Geoffrey Rush. Sono ben tre i premi Oscar presenti in “La migliore offerta” film che il regista siciliano, reduce dal semiflop di “Baarìa”, ha scritto e diretto tornando di fatto a quelle atmosfere thriller che già gli garantirono il successo con “Una pura formalità” (1994) e “La sconosciuta” (2006). In un’imprecisata città europea scorre la vita, piuttosto solitaria, di un esperto d’arte di successo che nonostante sia prossimo alla vecchiaia, avrà circa sessant’anni, da tempo rifugge quasi ogni contatto umano, preferendo la compagnia di un quadro a quella di una donna. La sua routine viene turbata quando una misteriosa ragazza gli chiede di fare l’inventario delle opere d’arte presenti nella vecchia casa dei suoi genitori. La giovane è sfuggente, dice di essere affetta da agorafobia, la paura degli spazi aperti, e per questo comunica solo da dietro una porta nascosta della magione. Il rapporto tra i due personaggi si fa via via più intimo, ma non tutto è come sembra...

Le poco più di due ore di “La migliore offerta” scorrono fluidamente tenendo sulle spine lo spettatore quel tanto che basta a rendere il tutto un buon intrattenimento. Il film non è particolarmente originale né in termini di tematica (il ricco uomo brontolone che rinasce grazie all’amore non è una novità) né di regia (per quanto Tornatore qualche volta si lasci andare a qualche guizzo, inquadrature o movimenti di macchina, degni del suo nome) , ma non è una colpa, certe volte va anche bene il mettersi semplicemente al servizio di una storia che funziona e raccogliere i frutti di una buona recitazione (Rush su tutti) e di dialoghi ben scritti. A voler fare i pignoli, una volta conosciuto il finale, c’è qualcosa di non detto nella trama che rischia di ledere alla credibilità generale della storia, qualche se e qualche ma di troppo, ma la struttura generale è solida ed il buon finale dimostra come alla fine dei conti il film abbia una sua coerenza generale. La speranza, dato il cast internazionale (c’è anche Jim Sturgess, il ragazzo di “Across the Universe”) è che sia un film con un buon mercato anche all’estero.

La frase:
- "E come è vivere assieme ad una donna?"
- "E’ come partecipare ad un’asta. Non sai mai se la tua offerta sarà la più alta".

a cura di Andrea D'Addio

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