Kirikù e la strega Karabà
Kirikù è un bambino molto speciale, che ancora prima di nascere parla nel grembo della madre convinto di essere la salvezza del suo villaggio. Il suo unico pensiero è quello di salvare il suo popolo dalla malvagia strega Karabà (da noi ha la voce di Veronica Pivetti), una donna bellissima incantatrice e mangia uomini, mentre lui è piccolissimo e indifeso. Però Kirikù sogna di poter salvare la sua gente e soprattutto di scoprire perché la strega è così cattiva: per questo decide di recarsi verso la montagna proibita dove vive il saggio della montagna, l'unico che conosce i segreti e gli antidoti ai malefici di Karabà. Il saggio avvisa Kirikù che la strega odia tutti gli esseri umani, vive da sola in una gigante capanna di paglia ai confini del villaggio circondata da schiavi di vario aspetto che le ubbidiscono continuamente. Toccherà quindi al bambino salvare il suo villaggio. Diretto dal regista francese Michel Ocelot, cartoonist francese con grande esperienza nei cortometraggi animati e qui alla sua prima esperienza in un lungometraggio, il film è tratto da una leggenda africana con tanti rimandi all'antropologia culturale e al folclore pensando all'arte e ai colori dell'Africa, con l'aiuto delle belle musiche di Youssou N'Dour. Creato da una coproduzione franco-belga-lussemburghese, realizzato presso gli studi di Riga e Budapest, il film ha dovuto affrontare non solo le difficoltà di un budget piuttosto basso, ma anche i problemi della censura, tanto che uno dei dilemmi del regista era dovuto all'abbigliamento delle donne per il loro seno scoperto che aveva fatto storcere il naso a molti, e comunque la stessa BBC ha rifiutato il film perché c'è un nudo di Kirikù appena nato.
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