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Il segreto di Vera Drake
Presentato in concorso alla 61° Mostra del cinema di Venezia, Vera Drake - del regista inglese Mike Leigh - racconta una storia ambientata nella Londra del dopoguerra. Vera Drake è una domestica apprezzata ed amata da tutti. Ha un marito, Stan, due figli adulti Ethel e Sid. Non sono ricchi ma sono felici ed uniti. Vera è una persona positiva e molto attiva. Aiuta le persone bisognose del suo quartiere, assiste la madre malata ed è sempre disponibile verso il prossimo. Svolge però un'altra attività che tiene segreta a tutti, anche all'amato marito. Vera aiuta giovani donne ad abortire, senza chiedere alcun compenso solo con l'intento di evitare loro le gravi conseguenze di una gravidanza indesiderata. Un giorno però, uno di questi interventi non ha successo e la ragazza viene ricoverata in ospedale dove, inevitabilmente, l'attività segreta di Vera viene alla luce.
Con questo film, Mike Leigh, torna ancora una volta ad affrontare le tematiche a lui più care. Quelle collegate alla famiglia ("microcosmo che riproduce quanto avviene in grande nella società"), ai complessi rapporti tra i loro componenti ed alle dinamiche che ne scaturiscono. Quelle inerenti alla gravidanza - e la mancanza di essa - quale evento portatore di gioia ma quale fattore dal quale derivano conseguenze che segnano per sempre la vita di chi genera e di chi, ovviamente, è generato. Un punto fermo di Leigh quello di rammentarne sempre l'estrema rilevanza.
Con la storia di Vera Drake la visione di Leigh pone l'accento anche sull'importanza determinante del ceto sociale nel quale determinati eventi accadono. In una ricca famiglia borghese è certamente più facile - e più sicuro - organizzare un aborto rispetto ad una famiglia povera. Questo può sembrare ovvio ma giova sempre ricordarlo (e Leigh lo fa) quando si parla di un argomento così doloroso e traumatizzante come l'interruzione di una gravidanza. Leigh è un maestro nello sviscerare con profondità tutti gli aspetti che contornano un'esperienza del genere. Così come con acume ed ingegno architetta - come è solito fare - la tensione narrativa facendola culminare in quelle scene di gruppo dove tutti i personaggi del dramma giungono al confronto scontro reciproco in una sorta di enfasi catartica (ricordo per tutte la scena finale di "Segreti e bugie"). In questo film la sequenza in questione è rappresentata dalla cena nella quale si sarebbero dovuti celebrare con letizia eventi felici per la famiglia come il fidanzamento della figlia Ethel e la raggiunta sospirata gravidanza della cognata Joyce, moglie del fratello del marito di Vera. Un crescendo di emozioni contrastanti che raggiungono l'apice con l'arrivo dei poliziotti per arrestare Vera.
Vera (interpretata dalla brava Imelda Staunton, contornata da attori inglesi tutti di ottimo livello) accetta il suo destino con rassegnazione. Forte della propria convinzione di aver agito esclusivamente a fin di bene, confessa quella che fino a quel momento non pensava, onestamente, potesse essere un crimine. Un personaggio di quelli che ricorderemo.
Daniele Sesti
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