Montecristo
Il regista Kevin Reynolds si cimenta con uno di più bei libri di Alexandre Dumas.
La sfida è di quelle ardue sia per la notorietà dell'opera letteraria sia per i numerosi precedenti cinematografici. Dobbiamo dire che il regista di "Fandango", affronta con il giusto piglio questa impresa confezionando un buon film all'altezza del titolo che porta.
Con uno stile preciso ma non scarno il direttore americano descrive le vicende di Edmond Dantes con un buon ritmo e mantenendo sempre alta l'attenzione dello spettatore. In particolare, colpiscono le scene girate all'interno del Castello d'If, la prigione del nostro giovane e sfortunato protagonista.
L'atroce bagno penale viene fotografato con toni gotici ed oscuri che ben esprimono lo stato d'animo del prigioniero.
Reynolds è però anche bravo nel cogliere alcune delle tematiche dell'opera di Dumas. Il tema della vendetta e della riabilitazione, il tema dell'amicizia e della solidarietà, della fedeltà e del sacrificio. Tutti argomenti sufficientemente approfonditi senza rischiare di cadere nell'apologia esagerata. Ma comunque, non temete, perché "Il conte di Montecristo" è soprattutto un film di cappa e spada, di azione e duelli, cavalleresco e coraggioso.
Buona la scelta degli interpreti. Il protagonista Edmond Dantes è interpretato dal giovane Jim Caviezel ("La sottile linea rossa", "Angel eyes") autore di un'ottima prova. Il resto del cast è tutto composto da ottimi professionisti: il veterano Richard Harris, l'abate Faria ("Un uomo chiamato cavallo", "Il gladiatore") ; Michael Wincott ("Il corvo") nella parte dell'aguzzino; Guy Pearce ("Memento") che impersona il traditore Fernand Montego; l'affascinante Dagmara Dominczyk ("Rockstar") nel ruolo di Mercedes, la donna amata da Edmond.
Come detto, lo stile di Reynolds rende il film godibile sia nelle sene più movimentate sia nella sua parte più riflessiva. Non manca al regista una buona accuratezza dei particolari, sottolineata dalle sontuose scenografie, né un compiacimento nel girare scene esaltanti sempre contraddistinte da un gusto elegante e raffinato.
Il finale, lo conosciamo tutti, eppure è un piacere attendere che la vendetta dello spietato Conte di Montecristo si compia.
Un film per chi ha amato e ama tuttora le epopee create dallo scrittore francese Alexandre Dumas.
Un'ottima occasione per chi ancora non lo ha inserito nella lista dei suoi autori preferiti.

Das

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