Holy Water
Irriverente, paradossale e surreale. Questo è in sintesi "Holy Water", una divertente commedia dall’umorismo tipicamente irlandese con qualche accenno all’humor inglese. Già il titolo di per sé, al contrario di quanto possa immaginare il pubblico, gioca su un doppio senso, infatti, la traduzione italiana "Acqua Santa" farebbe ipotizzare un film di carattere religioso, in realtà però è semplicemente un riferimento ad un dato momento e luogo della stessa pellicola. I protagonisti, Tom (John Lynch), Podger (Cornelius Clarke), Donal (Lochlann O'Mearain) e Sean (Cian Barry), sono quattro scapoli del piccolo, remoto e povero villaggio di Killcoulin’s Leap, che passano il sabato sera a suonare per i pochi abitanti della cittadina tutti di età decisamente avanzata. La noia domina come una cappa la vita di queste persone, unico conforto è la musica, i sogni e i meravigliosi paesaggi delle scogliere irlandesi, quando però Sean decide di cercare fortuna altrove, il gruppo si riunisce cercando il modo di evitare questa "catastrofe". L’unica soluzione è rubare un carico di Viagra, la famosa pillola dell’amore prodotta in Irlanda dall’azienda americana Pfizer, e rivendere il bottino ad Amsterdam.
Con un piano decisamente sui generis, fra discussioni e pasticci, in qualche modo questi quattro ladri scalcinati riescono ad appropriarsi del carico per un valore di 63 milioni di dollari (e non come pensavano di qualche sterlina). Il furto è di tale entità da spingere l’azienda americana a mandare in Irlanda una squadra speciale di tre persone, tra cui l’ex-Sarah Connor di Terminator (Linda Hamilton), alla ricerca della refurtiva e dei colpevoli, che, spaventati, decidono di nascondere il bottino nella fonte sacra chiamata "pozzo santo", che rifornisce il sistema idrico del paese. Peccato però che il famoso carico si sciolga nell’acqua creando situazioni esilaranti e surreali, influenzando non solo la vita degli animali e delle piante (tanto è vero che le piccole e orribili carote del posto si tramutano come per magia in carote giganti), ma soprattutto quella del sonnacchioso e dormiente paesino irlandese, che si trasforma in uno dei più frizzanti e sessualmente attivi dell’intera zona, nonostante l’età avanzata dei suoi abitanti. Il Viagra quindi diventa il "tesoro" capace di cambiare la vita, oltre che il vero protagonista dell’opera.
"Holy Water", nata da un’idea dello sceneggiatore Michael O'Mahony e diretta dall’irlandese Tom Reeve, è una spassosa commedia dall’umorismo originale e concreto, quasi materiale e dai toni goliardici, molto simile a quello italiano, che gioca su situazioni paradossali e doppi sensi con dialoghi brillanti e personaggi grotteschi, realistici e surreali al tempo stesso, un po’ come "Benvenuti al Sud". A tutto questo si aggiunge un’atmosfera e un gusto tipico delle commedie irlandesi che si respira in altri successi come "Svegliati Ned" o "L’erba di Grace", dove un villaggio si coalizza contro gli estranei e dove tutti sanno tutto degli altri, anche i segreti più inconfessabili. E’ una commedia basata sul colore locale, realizzata due anni fa e che non ha avuto l’apprezzamento che si meritava, essendo uscita contemporaneamente ad "Avatar".

La frase:
- "Sincronizzate gli orologi"
- "Perché lì hanno un altro fuso orario?"
- "Sì, indietro di 200 anni".

Federica Di Bartolo

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