FilmUP - Recensione: Hollywood sul Tevere

Hollywood sul Tevere
Brigitte Bardot, Humphrey Bogart, Ernest Borgnine, Marlon Brando, Yul Brinner, Frank Capra, Jean-Paul Belmondo, Bernardo Bertolucci, Adriano Celentano, Eduardo De Filippo, Vittorio Gassman e molti altri ancora.
Un irripetibile e ricchissimo cast di mostri sacri della celluloide radunati in circa 70 minuti di visione dal giornalista e critico cinematografico Marco Spagnoli, il quale, partendo dalla Città eterna del 1948, con la nostra Settima arte che, in crisi dopo la fine del Fascismo e della Seconda Guerra Mondiale, tentava di riconquistare la propria identità, ci mostra gli americani a Roma dal 1950 al 1970.
Un viaggio alla riscoperta di cinegiornali più o meno perduti, tra cui il primo a colori, per esplorare due importantissime e indimenticabili decadi che hanno visto sui propri schermi titoli come "Vacanze romane", "Ben Hur" e "Cleopatra", quando tutta l’Italia cominciò a diventare un set naturale, tra Neorealismo e Commedia all’italiana, e Hollywood si trasferì sul Tevere.
Quindi, accompagnato sia dalla ritmata colonna sonora per mano di Pivio e Aldo De Scalzi che dalla voce narrante di Daniela Cavallini, un escursus in mezzo a feste, anteprime e scandali come quello riguardante l’amore tra Roberto Rossellini e Ingrid Bergman, passando dal periodo dei cosiddetti "sandaloni", che fecero rivivere in finzione l’antichità, all’epoca della Dolce vita.
Fino all’arrivo dell’ufficio stampa quale importante figura e alla nascita del moderno show business, con interviste dell’epoca a personaggi del calibro di Silvana Pampanini, Virna Lisi, Sean Connery, Vittorio De Sica, Lea Padovani, Charles Chaplin, Gloria Swanson e il produttore Goffredo Lombardo.
Senza dimenticare ironici filmati riguardanti Steve Reeves alias Ercole, mentre il veloce montaggio di Patrizia Penzo scandisce a dovere quello che, in sostanza, altro non è che un collage d’interessanti immagini, provenienti dall’inesauribile archivio Luce, di taglio decisamente televisivo.
D’altra parte, a co-produrre è Studio Universal.

La frase: "Hollywood è per noi attori la meta più ambita".

Francesco Lomuscio

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