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07 Settembre 2009 - Conferenza
"Hollywood sul Tevere"
Intervista al regista e ai produttori.
di Francesco Lomuscio
Affiancato dall'amministratore delegato di Cinecittà Luce Luciano Sovena, dal presidente della Nbc Universal Luca Federico Cadura, dall'amministratore delegeto della Nbc Universal David Moscato e dal musicista Pivio, il giornalista Marco Spagnoli ha presentato alla stampa, presso la 66ª Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, il suo documentario "Hollywood sul Tevere".
Di questo film, si è più volte detto che è ispirato ai nostri musicarelli e ai film di John Hughes...
Marco Spagnoli: Mi sento terrorizzato, è un'esperienza straniante, anche se spesso collaboro ai vari festival e mi trovo vicino alle star. Quando chiamano il tuo nome ti senti terrorizzato e vorresti non esserci, ma sono sopravvissuto.
La colonna sonora è particolare, perché non sembra affatto comprendere una musica di quei tempi…
Marco Spagnoli: Quando ho cominciato il film, io ho posto quattro punti: non dovevano esservi interviste odierne perché ciò avrebbe dato al tutto un effetto nostalgia che non volevo, il montaggio doveva essere velocissimo, la voce narrante - in questo caso quella di Daniela Cavallini - doveva in un certo senso ricordare quella delle dive di quell'epoca e le musiche sono la vera sceneggiatura, più del testo, perché ho immaginato subito questo film con certe sequenze. Ho chiamato Pivio e gli ho detto che non volevo l'ennesimo documentario commentato da una colonna sonora dell'epoca.
Pivio: Appunto, bisognava evitare qualsiasi collegamento con quello che già l'immagine poteva dare, anche perché il suono di quel tempo è nel film con i contributi reali dell'Istituto Luce. Quindi, sarebbe stato inutile ripetere qualcosa che era già presente.
Quanto è stata difficile la scelta delle immagini da inserire nel documentario?
Marco Spagnoli: Prima di rispondere vorrei ringraziare Patrizia Penzo, autrice del montaggio, che è stata un po' la mia balia, perché "Hollywood sul Tevere" è in un certo senso un esordio. Il lavoro è stato molto lungo, abbiamo lavorato su oltre mille cinegiornali per parecchi mesi, fino al luglio scorso, e altri venti o trenta minuti di materiale finiranno nel dvd.
Si ha l'impressione che l'archivio di Cinecittà sia un forziere che riserva ancora molte sorprese…
Luciano Sovena: C'è ancora tanto da scoprire e, essendo noi ente pubblico, siamo poi sottoposti a vicissitudini di presidenti che, a volte, prendono l'archivio e lo seppelliscono. Adesso, con Cicutto, che è un presidente stupendo, abbiamo ritrovato cosa era stato affossato precedentemente. Da questo, poi, l'accordo con la Universal servirà ancora di più per la diffusione che stiamo facendo del materiale.
La parola alla Universal…
Luca Federico Cadura: Sostanzialmente, l'infaticabile Spagnoli ci ha proposto un progetto semplicemente irresistibile, perché Studio Universal è il canale italiano di cinema classico americano ormai da più di dieci anni, quindi, ha nel suo dna questo essere italiani. Ma, parlando di cinema classico americano, ha trovato in questo prodotto il matrimonio perfetto. Speriamo che sia soltanto l'inizio di una grande cosa, perché è un progetto bellissimo.
David Moscato: Pensiamo di uscire in dvd poco prima di Natale. Anche noi ci aspettiamo che questa sia solo la prima storia da portare avanti insieme a Cinecittà Luce, perché crediamo che ci dia la possibilità ldi sfruttare a fonte inesauribile di contenuti da mettere come extra nei nostri centinaia di dvd in catalogo.
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