La verità è che non gli piaci abbastanza
"Forse lui mi ha chiamata e non ho ricevuto il messaggio. O forse ha perso il mio numero, o è fuori città, o è stato investito, oppure gli è morta la nonna" – "O forse non ti ha chiamata perché non gli interessa rivederti".
Fin da piccole le bambine, come spiega l’antefatto del film, sono portate a pensare che, se un uomo ti maltratta, è perché gli "piaci", a questo si aggiungono le favole sulle peripezie che un principe affronta per salvare la sua principessa... che si concludono sempre con "E vissero felici e contenti".
"La verità è che non piaci abbastanza" è una riflessione sulla vita quotidiana, sulle relazioni sentimentali caratterizzate da illusioni e da delusioni, soprattutto sulla confusione sentimentale in cui le persone possono trovarsi a vivere. La pellicola è tratta dal romanzo di Greg Behrendt e Liz Tuccillo, già sceneggiatori della famosissima serie televisiva "Sex and the City", a cui si sono rifatti per scrivere il testo letterario, in particolare sembra si siano ispirati all'episodio della sesta stagione: "Il silenzio è d’oro".
Il film è diretto da Ken Kwapis, che ha già lavorato su storie in cui le protagoniste sono le donne, dimostrandosi capace di rendere realisticamente il loro carattere e le loro problematiche. Lo spirito con cui viene descritto e analizzato questo tema così importante è lo stesso della prima serie televisiva succitata, riprendendo anche l’idea di interviste su strada a persone "normali", che spiegano e riflettono sui comportamenti sentimentali e affettivi degli uomini e delle donne. All’inizio in realtà la pellicola sembra tendere ad affermare il solito stereotipo sugli uomini che vogliono solo divertirsi, passando da una donna all’altra, e aborrono le relazioni sentimentali stabili, ma ben presto si scopre che, sebbene sia vero che "gli uomini vengono da Marte e le donne da Venere", l’amore permette a volte di interpretare correttamente i segnali e i comportamenti dell’altro.
Il film racconta la storia di un gruppo di ventenni-trentenni di Baltimora e le loro peripezie sentimentali, nate da incontri, fraintendimenti ed equivoci, alla ricerca di segnali di interessamento dal sesso opposto. Gli intrecci che possono generarsi grazie a questi semplici elementi sono infiniti e ben presto il film sembra tramutarsi in un manuale d’amore, il cui scopo però non è quello di permettere alle persone di "accalappiare" l’uomo o la donna di cui sono innamorati, bensì di "sollevare il coperchio". Lo spettatore è messo nella strana condizione di imparare a capire i segnali del sesso opposto con cui ci si relaziona, ed evitare inutili illusioni, senza perdere tempo a fantasticare, immedesimandosi nei nove personaggi e nel loro batticuore. Sono stereotipi di persone reali e per questo permettono al pubblico di essere coinvolto e ridere nel ritrovare alcune delle esperienze vissute. Interessanti le musiche che fungono da colonna sonora e sottolineano i momenti più salienti di questi intrecci, composte da Cliff Eidelman. Il cast è formato da nomi importanti come Ben Affleck, Jennifer Aniston, Drew Barrymor, che oltretutto è la produttrice esecutiva del film, Jennifer Connelly, Kevin Connolly, Bradley Cooper, Ginnifer Goodwin, Scarlet Johansson, che qui mostra tutta la sua sensualità, Kris Kristoffern e Justin Long. La pellicola ha un ritmo abbastanza veloce e forse, soprattutto nel finale, abbastanza scontata rivelandosi proprio per ciò che vuole essere, una commedia allegra e frizzante, capace di strappare la risata e far divertire attraverso personaggi non a tutto tondo, che però non possono essere definiti solo con il termine "abbozzati" o stereotipi della realtà.
La frase: "Le cose sono cambiate. La gente non si incontra più. Se voglio essere più attraente per il sesso opposto, non cambio taglio di capelli – aggiorno il mio profilo".
Federica Di Bartolo
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