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Full Frontal
Un film nel film che a sua volta contiene un altro film, questo e' "Full Frontal" l'ultimo lavoro di Soderbergh che idealmente dovrebbe essere il nuovo "Sesso Bugie e Videotape" girato con i mezzi che il regista avrebbe usato allora se ne avesse avuto la possibilita'. Realizzato in pochissimi giorni (diciotto) e con un budget ridicolo (2 milioni di dollari) grazie alla tecnologia digitale e con un'incredibile sequela di star che hanno deciso di cooperare alla paga di 650 dollari al giorno e sottostando ad una terribile decalogo:
- niente set in studio, si gira tutto sul posto;
- nessuno vi accompagnera' al set dovrete venire da soli e se utilizzate un autista fatevi lasciare un po' lontano per non essere presi in giro dalla troupe;
- niente catering, quindi portatevi i pasti da casa;
- non c'e' guardaroba, quindi decidete come vestirvi ed attrezzatevi da soli;
- niente addetti al trucco ne' parrucchieri, fate da soli;
- niente roulotte, ci saranno delle aree di attesa vicino al set, ma non ci contate troppo. Se avete bisogno di stare da soli questo film non fa per voi;
- incoraggeremo le improvvisazioni;
- sarete intervistati sui vostri personaggi. L'intervista potrebbe essere aggiunta al montaggio finale del film;
- sarete intervistati anche sugli altri personaggi, anche questo materiale potrebbe essere incluso nel montaggio;
- Vi divertirete, che lo vogliate o meno.
Oltre a questa sorta di "tavole della legge", i vari attori non hanno ricevuto nulla sul film ed hanno dovuto improvvisare di volta in volta. Julia Roberts ("Ocean's Eleven") e Blair Underwood (""Deep Impact") hanno dovuto rivestire due ruoli diversi perche' oltre ad essere Catherine e Nicholas interpretavano il film all'interno. David Duchovny ("Evolution") e' Gus un produttore attorno alla cui festa di compleanno ruotano tutti gli altri personaggi, Nicky Katt ("1 Km da Wall Street") e' hitler o meglio un attore di teatro che lo interpreta, Catherine Keneer ("8mm") e' Lee moglie insoddisfatta di Carl (David Hyde Pierce / "Nixon") ansioso per il fatto che la moglie non lo ama piu'. Infine c'e' Mary Mc Cormack ("K-Pax") nei panni di Linda, sorella single di Lee a cui tutti cercano un uomo.
La storia di fatto non esiste e la visione e' decisamente consigliata ad un pubblico pronto a sforzarsi di capire il senso del non-senso. Si tratta di una serie di scene, collegate tra loro da un finale fine a se stesso, in cui abbiamo sempre due protagonisti a confronto. Il tutto risulta abbastanza slegato e spesso non si capisce dove si voglia arrivare. In realta' Soderbergh vuole solo fotografare dei momenti di quotidianita'. Ci sono situazioni esilaranti ed altre irritanti il tutto con immagini volutamente sgranate (ad eccezione del patinatissimo 35mm) all'interno del film stesso. E' quasi impossibile seguire i personaggi, soprattutto nella fase iniziale in cui si presentano, quindi l'unica soluzione sembra essere di lasciarsi trasportare dal fluire della storia.
Grande gruppo, grandi interpreti per questo esperimento, ma francamente si puo' chiedere al pubblico di pagare 7 Euro (nel migliore dei casi) per questo?
Restera' sicuramente negli annali la conversazione tra Carl ed il suo capo in cui lui viene licenziato:
"Beve la birra dalla bottiglia o la versa nel bicchiere?"
"Ma… non so... la verso."
"Ecco, e' questo il punto! Qui noi vogliamo gente che beva dalla bottiglia."
La chicca: Julia Roberts alla festa si lancia in un discorso sul cromo, quello buono e quello cattivo, ovvero l'oggetto della sua indagine in "Erin Brokovich".
La frase: "La realta' e' il supermercato della merda!"
Indicazioni: per cinefili ed appassionati.
Valerio Salvi
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Trailer, Scheda, DVD, Recensione, Opinioni, Soundtrack, Speciale: intervista a Steven Soderbergh
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