Free Birds - Tacchini in fuga
Proprio nel periodo in cui in America si festeggia il Giorno del Ringraziamento, accompagnato dal classico pranzo la cui portata principale è il tacchino ripieno, arriva nelle nostre sale il film d’animazione "Free Birds - Tacchini in fuga", che nel titolo italiano richiama alla mente l’apprezzato "Galline in fuga" del 2000, ma da cui nella realtà è ben lontano.
Nella pellicola d’esordio della Reel FX il protagonista è, neanche a dirlo, un tacchino, il giovane Reggie, l’unico della fattoria in cui è nato e cresciuto ad aver capito l’amara verità che si nasconde dietro le amorevoli cure di cui sono oggetto: farli ingrassare per diventare la portata principale del pranzo del Ringraziamento! La sua vita cambia quando sarà graziato dal Presidente Americano e portato alla Casa Bianca come animale da compagnia della figlia della massima autorità d’oltreoceano. Qui Reggie scopre la televisione e soprattutto la pizza, di cui va estremamente ghiotto. La bella vita, però, dura poco. Infatti, ben presto entra in gioco Jake, un tacchino con una missione, ma alquanto stupido. Quando era ancora un pulcino, infatti, gli apparve il Grande Tacchino e gli disse che da lui sarebbe dipeso il destino di tutti i tacchini del mondo. Per portare avanti la sua missione Jake ha bisogno di Reggie e di una macchina del tempo per tornare nel periodo e nel luogo in cui ebbe origine il rito che nei nostri giorni sacrifica tanti di questi pennuti e impedire che diventi una tradizione.
I due, riescono a tornare indietro nel passato e si imbattono in una comunità di tacchini di cui fanno parte la bella e coraggiosa Jenny, figlia del capo, e suo fratello Ranger. Questi tacchini del passato combattono a modo loro gli umani, preferendo neutralizzare gli attacchi e fuggire piuttosto che combattere apertamente il nemico, almeno fino a quando saranno costretti a farlo dopo che un’imprudenza di Jake conduce gli umani alla loro tana segreta. I nostri eroi saranno costretti a scegliere da che parte stare e a prendere decisioni importanti che cambieranno non solo la loro vita, ma anche quella di tutti i loro simili.
La pellicola scorre abbastanza veloce per tutti i novantuno minuti di visione, ma può interessare principalmente i piccoli spettatori e lasciare abbastanza indifferenti, se non addirittura annoiare, gli accompagnatori adulti. I dialoghi, infatti, sono fin troppo prevedibili e parchi di battute che riescano a strappare più di un sorriso. Così com’è scontata tutta la struttura narrativa alla base della pellicola, che non presenta particolari colpi di scena o soluzioni originali. Insomma, tutto già visto, che nulla aggiunge al genere, condito da un po’ d’azione, mai però completamente coinvolgente, e un pizzico di coscienza sociale e ambientale. Piacevole l’uso dell’ormai immancabile 3D e pregevoli anche le ambientazioni e le scelte dei colori, che riescono a rendere perfettamente la stagione autunnale.
La frase:
"E’ il momento più bello… a patto di non essere tu il pranzo!".
a cura di Redazione FilmUP.com
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