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Il diario quotidiano dei nostri inviati con il resoconto di quanto accade al Festival, cinema ma non solo...
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18.05.2008 - Diario del giorno
Due sono gli eventi che hanno caratterizzato la giornata di domenica: la proiezione del film in concorso "Gomorra" di Matteo Garrone e la prima mondiale del film più atteso: "Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo".
Ma andiamo con ordine. Intanto è ritornato il bel tempo e la gran festa per Indy ha potuto svolgersi in grande stile, come da copione. Fin dalle prime ore del giorno i fan, i curiosi e gli addetti ai lavori non facevano che parlare di Indiana Jones: dappertutto si poteva trovare qualche riferimento alla saga, dalle vetrine dei negozi, che esponevano oggetti, locandine, DVD, cappellacci e frustini, ai mimi per la strada, ai sosia di Harrison Ford vestito da archeologo, al tema musicale di John Williams che risuonava un po' ovunque, perfino cantato dal pubblico appena prima della proiezione al Grand Théâtre Lumière.
Il delirio è iniziato presto, culminato con l'arrivo del cast al completo per la conferenza stampa. Steven Spielberg, Harrison Ford, Cate Blanchett, Karen Allen, Shia LaBeouf, Jim Broadbent, John Hurt, George Lucas, Ray Winstone: urla, flash, richieste di autografi, folla impazzita. Non è stato da meno all'interno del Palais, accessibile solo agli addetti ai lavori: il cast è stato accolto e travolto dai fotografi e dai giornalisti, in un'eccitazione collettiva. Spielberg sorridente, con cappellino da baseball e una frase: "Indy appartiene a tutti"; Harrison Ford disponibile e sereno; Karen Allen raggiante; mentre Shia LaBeouf e Cate Blanchett non degnavano i presenti di una sola occhiata. Il film è stato un successo e ha convinto un po' tutti: Harrison Ford, a sessantasei anni, è risultato credibilissimo nei panni dell'archeologo scapestrato e sempre in un mare di guai.
Grande soddisfazione italiana per l'accoglienza positiva al film in concorso di Matteo Garrone, "Gomorra", tratto dal libro verità di Roberto Saviano. Conferenza stampa lunga e partecipe, con Saviano bersagliato di domande. Alla Montée des Marches lo scrittore ventottenne non ha partecipato: per misure di sicurezza.
"Non ha importanza: ci rinuncio volentieri. Io sono un caso solo perché scrivo, ma ci sono molti come me sotto scorta in Italia e il mio pensiero va anche a loro", ha detto Saviano.
Il film, nelle sale da venerdì 16 maggio, sta andando molto bene, è stato acquistato da dieci Paesi (per il momento) e sfiora un incasso di un milione di Euro.
"In Gomorra - ha detto Garrone - si raccontano le conseguenze delle scelte: c'è un rapporto diretto tra essere allo stesso tempo carnefici e vittime di questo sistema. A inizio riprese c'è stato un po' di timore e anche con qualche minaccia di morte, ma poi ha vinto il cinema con il suo fascino".
Saviano ha sottolineato: "Non ho mai pensato di raccontare solo la camorra, ma attraverso la camorra quello che accade non solo in Italia". "Ci sono stati in trent'anni oltre diecimila morti ammazzati dalla criminalità. Molti di più di quelli della Striscia di Gaza. La camorra fattura 150 milioni di euro l'anno, siamo di fronte a degli imprenditori".
"In Italia, e penso in tutto il mondo, c'è grande fame di vicende reali. Siamo stanchi di folcloristiche storie di criminalità".
Giulia Baldacci
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