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Exodus
L’ultimo lavoro della regista inglese Penny Woolcocock EXODUS è presente in concorso alla 64esima Mostra del Cinema di Venezia 2007 nella sezione orizzonti, e qui viene presentato in anteprima mondiale.
Mosè è un giovane dal brillante futuro. Benestante, vive nella Terra Promessa con il padre Faraone, politico populista che ha confinato gli indesiderabili della società nel Paese dei Sogni. Ed è proprio qui che durante una visita Mose scopre, a causa di un incidente, la sua vera origine ed è costretto li in esilio. A contatto con una realtà tanto diversa dalla sua ma alla quale sente di appartenere Mose dimentica gli agi della sua precedente vita nella Terra Promessa, assistendo giorno dopo giorno alle difficoltà e ai pericoli affrontati nella sua nuova patria. Acquista consapevolezza, fino a diventare il capo di un movimento per la liberazione del Paese dei Sogni.
Da un soggetto della stessa regista, anche sceneggiatrice, il film ci fa rivivere in un futuro non lontano gli intensi eventi narrati nell’Antico Testamento. Con buon risultato il cast di EXODUS affianca agli attori – Daniel Percival in una delle sue prime interpretazioni nel ruolo di Mose, Clare Hope Ashitey nel ruolo di Zipporah, appena ammirata in ‘The children of men’ e Bernard Hill nel ruolo di Faraone, già conosciuto per i suoi ruoli in ‘Titanic’ e ‘Il signore degli anelli: le due torri’- la popolazione locale senza alcuna esperienza cinematografica.
Notevole la prima parte della pellicola. Mai scontato, girato con stile concitato reso dalla regista tramite l’uso della camera a mano, il film dichiara subito il suo intento. Notevole anche la rappresentazione del Paese dei Sogni, immaginati come campi di concentramento, con diretta ispirazione dalle favelas brasiliane. La Woolcock accresce nello svolgersi della storia l’uso della violenza fino alla sua inattesa esplosione finale, non lasciando allo spettatore alcuna speranza di un futuro migliore o di una possibile fusione o interazione pacifica tra le due realtà. E questa disillusione viene sottolineata anche dalla scelta finale di Mose.
Molto bella anche la scelta di sottolineare le ansie del protagonista solamente con la bellissima Hailstones.
Per gli amanti delle pellicole d’autore decisamente un film da non perdere.
La frase: "Io sono ciò che sono, è tutto ciò che so.".
Giuliana Steri
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