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Elling
"Alcuni sciano da soli verso il polo Nord mentre io devo raccogliere tutto il mio coraggio solo per arrivare al gabinetto". Chi parla è Elling, poco prima di recarsi al bagno di un ristorante dove è andato assieme al suo amico Kjel Bjarne.
Il disagio di Elling nel vivere una vita normale, nel rapportarsi con la società civile, nel compiere i piccoli gesti della quotidianità come andar a fare la spesa o rispondere al telefono, è ben rappresentato, con discrezione e delicatezza dal regista norvegese Petter Naess, alla sua seconda fatica cinematografica.
Il film - trasposizione cinematografica di un lavoro teatrale dello stesso Naess a sua volta tratto da un romanzo di Ingvar Ambjornsen - vive sulla figura di Elling e racconta dei suoi sforzi e di quelli del suo amico Kjel nel cercare di reinserirsi in un contesto sociale "normale" dopo aver trascorso due anni in una clinica psichiatrica. La scena è quella di un appartamento di Oslo dove il servizio sanitario norvegese ha destinato i due ex degenti. Naess riesce con arguzia a costruire divertenti scenette nelle quali i due "malati" riescono sempre con maggior vigoria e convinzione ad integrarsi nel tessuto sociale del Paese pur mantenendo una loro unica e meravigliosa diversità, che risulterà poi fondamentale nel risolvere le complesse situazioni che nel finale si verranno a creare. "Elling" essenzialmente è una commedia divertente e delicata che non ha pretese sociologiche ma che non abbandona mai la strada della battuta intelligente e sagace. Ed in questo riescono molto bene tutti gli attori impegnati sul set a partire dal protagonista Per Christian Ellefsen. L'attore norvegese dimostra di calarsi nel personaggio con adeguato senso della misura. Lo rende senza strafare riuscendo a ben bilanciare i tratti maggiormente pittoreschi, restituendoci un profilo umanissimo e commovente della figura che interpreta. Per il resto, il lavoro si giova di ottime trovate drammatiche (come quella del "poeta dei crauti") e di una raffinata mescolanza dei personaggi che Naess orchestra con discreta maestria.
Il film ha riscosso notevole successo all'estero tant'è che ha anche ricevuto una nomination agli Oscar del 2002 come miglior film straniero. Indubbiamente, come anche sopra ho detto, "Elling" è un lavoro valido e la cui visione certamente non dispiacerà. Unico neo del film è forse rappresentato dalle tematiche che affronta i cui sviluppi narrativi non sempre brillano per originalità.
Das
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