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Broken Sky
Gerardo e Jonas vivono una storia d'amore intensa ed appagante dopo essersi cercati a lungo. Sullo sfondo del loro rapporto, il mito degli androgini, esseri potentissimi che furono separati dagli dei per il loro tracotante atto di ribellione. Da allora gli uomini cercano la metà da cui sono stati brutalmente separati per poter ritrovare felicità e completamento. Ma il rapporto tra i due viene incrinato quando Bruno entra nelle loro vite, cambiandole per sempre.
Ci sono film che mettono a dura prova lo spettatore. Non tanto per il loro argomento, quanto per le modalità espressive usate e per le scelte stilistiche adottate. La trama del "El cielo dividido" potrebbe riguardare una coppia eterosessuale e avremmo comunque un film molto simile. Quello che mette a dura prova la pazienza di chi si accinge a visionare una pellicola di questo genere è che "El cielo dividido" è sostanzialmente un film per immagini. A volte si ha addirittura la sensazione di trovarsi di fronte ad una galleria fotografica e che il regista ci accompagni per mano mostrandoci di quadro in quadro la vicenda sentimentale ed umana di Gerardo e Jonas. Notevole è la quasi totale assenza di dialoghi, ridotti al minimo, rarefatti, spesso limitati a semplici dichiarazioni o a brevi monologhi.
Tutto lo sforzo di decodificare sensazioni, pensieri ma anche l'azione che ha luogo sullo schermo è totalmente sulle spalle del pubblico. Con il conseguente senso di disagio e di "abbandono" da parte di chi ha diretto il film. Ci si trova spesso di fronte ad inquadrature formalmente perfette, si pensi al momento in cui i due amanti si trovano sugli spalti di uno stadio, muovendosi quasi fossero le note musicali su un pentagramma. Anche le scene di sesso, molte delle quali esplicite, hanno una scelta delle luci e del punto di vista che in qualche modo le rende estetiche, pure nella loro crudezza.
Nonostante l'assenza quasi totale di parlato, la presenza costante di una colonna sonora invasiva ed invadente non riesce a compensare la mancanza della voce umana, creando nello spettatore l'ulteriore disagio di una sorta di disagio percettivo, che complica ulteriormente la ricostruzione interiore di quanto narrato dall'autore. Chi va al cinema per farsi raccontare una storia, che non deve essere necessariamente di puro intrattenimento, farebbe bene a scegliere un'altra sala.
La frase: "Ma Zeus era astuto, e li punì crudelmente".
Mauro Corso
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