Chicago
A chi, come me, ha amato il cinema di Bob Fosse, Chicago non può non piacere. Tratta da un musical "storico", coreografato da Fosse per l'appunto, la storia del film è quella di Roxy che un giorno uccide il suo amante e finisce in galera. Qui si rivolge a Billy Flinn (interpretato da Richard Gere), avvocato costosissimo, il quale accetta il caso soltanto per continuare a tenere alto il suo nome (non ha mai perso una causa!). Roxy, vista la popolarità del suo avvocato ne approfitta per prendere il treno del successo. Ma si sa come vanno le cose...
Il film è una parabola sull'effimero valore del successo. Qui tutti sembrano inseguire quell'attimo di gloria, per potersi sentire i più grandi. Ma i giornali che pompano i personaggi hanno anche il potere di sgonfiarli. Un pò quello che succede oggi, che il successo è solo questione di moda.
Ve lo ricordate "All that jazz" di Bob Fosse (c'era uno strepitoso Roy Scheider), in quel suo mescolare realtà e sogno per rendere la vita uno spettacolo? Proprio da lì è partito Rob Marshall, il regista del nostro film: "All that jazz" è il pezzo che apre e chiude il film. Ovviamente oltre al brano c'è molto del linguaggio cinematografico del compianto regista - coreografo di "Cabaret". Ma oltre a lui ci sono altri piccoli rimandi - omaggi al cinema musicale di tutti i tempi, Elvis e "Jailhouse rock", Marilyn e "Diamonds are a girl's best friends" (tra l'altro la bionda Zellweger e la mora Zeta-Jones possono ricordare la coppia esplosiva Marilyn Monroe - Jane Russell). Comunque, a parte i rimandi, il film parla una lingua estremamente originale.
Opera prima di Rob Marshall, già apprezzato regista teatrale, la pellicola riesce bene a dare spazio anche ai personaggi che non hanno il proscenio (la famosa chorus line) rendendoli vivi e appassionatamente drammatici, riesce allo stesso modo a trasportare l'odore del palcoscenico in un film per altro quasi completamente girato in interni (in più, diversamente dal palcoscenico, qui c'è la rottura della quarta parete). E riesce altrettanto bene a rendere quell'atmosfera di sogno che domina tutto il film.
Qui il sogno è l'unico modo per poter vivere una vita desiderata, anzi è l'unico modo per poter vivere e basta. Anche il successo a cui tutti aspirano è solo un sogno, un illusione; prima o poi ci si sveglia. Però mentre la si vive questa illusione bisogna dare tutto, così come hanno dato tutto il meglio di loro, gli attori di questo film: bravissimi.
Signore e signori, che lo spettacolo abbia inizio!

Renato Massaccesi

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