Boogeyman 3
Diretto dal montatore Jeff Betancourt e nobilitato nel cast dalla presenza di Tobin "Saw-L’enigmista" Bell, "Boogeyman 2 - Il ritorno dell’uomo nero" (2007) propose attraverso un’inaspettata struttura da violento slasher-movie Anni Novanta alla "Scream" la continuazione di "Boogeyman - L’uomo nero" (2005) di Stephen T. Kay, niente più che una guardabile e tutto sommato innocua fiaba nera sulle fobie infantili a metà strada tra le idee alla base della serie "Nightmare" e il look delle moderne ghost-story di matrice orientale.
Questo secondo sequel si ricollega al precedente – sceneggiato dallo stesso Brian Sieve – attraverso l’introduzione della figura di Audrey Allen (Nikki Sanderson), figlia dello psichiatra cui concesse anima e corpo il citato Bell, la quale, scoperti alcuni diari in cui il defunto padre ipotizza l’esistenza della soprannaturale creatura spaventa-bambini, finisce per diventarne la prima nuova vittima, mentre tutti credono si tratti di un suicidio e soltanto Sarah (Erin Cahill) avverte il reale pericolo che incombe sui giovani frequentanti della Wolfbridge University.
Quindi, si torna ad una vicenda dai connotati fortemente kruegeriani, con tanto di personaggi spesso coinvolti in situazioni a metà strada tra l’incubo e la realtà, anche se, in mezzo a ventole e bong usati come armi mortali, viene mantenuto ancora una volta l’aspetto slasher che prevede una sequela di fantasiosi omicidi.
Del resto, dietro la macchina da presa abbiamo il Gary Jones cui si devono diversi b-movie ad alto tasso cadaverico, da "Spiders" (2000) al trashissimo "Jolly Roger-Il massacro ha inizio..." (2005), il quale, oltre a infarcire il lungometraggio di apparizioni del mostro sempre più vicine a quelle degli spettri giapponesi (non dimentichiamo che a produrre è la stessa Ghost House pictures che ha finanziato il remake di "The grudge" e i suoi seguiti), non risparmia più o meno onirici fiumi di sangue.
E, paradossalmente, la sua tutt’altro che riconoscibile regia finisce per risultare adatta al facile prodotto procura-brividi estivi in questione, tanto da renderlo forse il migliore della non esaltante serie; pur riservando una sorpresa finale che i seguaci del filone non faticheranno con ogni probabilità ad intuire in anticipo.
La frase: "Lui ha ucciso mio padre e ora sta tentando di uccidere me".
Francesco Lomuscio
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