Blue Moon
Primo lungometraggio di Andrea Maria Dusl, "Blue Moon" arriva nelle sale italiane dopo esser stato presentato in competizione all'edizione 2002 del Festival di Locarno, dove ha raccolto gli stessi buoni risultati di pubblico ottenuti al box office nazionale. Tra road-movie e commedia romantica, il film della regista austriaca mescola i generi e anche i paesi che il protagonista, un corriere di denaro in fuga verso la Slovacchia, attraversa per seguire una donna tentando poi di rintracciarla. Un viaggio che inizia in Austria per concludersi ad Odessa, in Ucraina.
Ispirato dalle numerose esplorazioni della regista nei paesi dell'Est dopo la caduta del muro di Berlino e della cortina di ferro, il film era stato originariamente concepito come una serie di cortometraggi, brevi fotografie di quella parte di mondo ritornato alla luce dopo anni di lacerante chiusura. Un'esperienza che la regista austriaca ha definito entusiasmante.
Una storia d'amore che si mescola all'avventura e al mistero di una donna dal passato oscuro e misterioso e di cui il protagonista si innamora irreparabilmente. Un enigma che ricorda "La donna che visse due volte" di Hitchcock, ma la cui drammaticità e non solo nel senso teatrale del termine, è tenuta a debita distanza dall'intera storia, che a tratti assume contorni persino parodistici. La scoperta della verità sulla professione illecita della giovane donna di cui il nostro Pichler si è perdutamente innamorato, e la conseguente dissennatezza delle azioni fanno piuttosto sorridere che non legare lo spettatore alle intime disperazioni dei due protagonisti. Il finale, che per ovvi motivi terremo nascosto, finisce così per essere la summa di questa farsa romantica, altrettanto balorda, e anche un pò noiosa del resto della pellicola.
Valeria Chiari
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