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Host & Guest
In italiano la parola ospite indica tanto la persona che ospita quanto quella che è ospitata. In inglese (come anche in coreano) di parole ce ne sono due: host e guest.
Sul tema dell'ospitalità sono stati scritti fiumi di parole e questo film cerca, onestamente, di aggiungerne altre e, in tutta onestà, non ci riesce.
La storia si incardina sull'incontro di due uomini che, in momenti diversi della loro vita, vengono l'uno in aiuto dell'altro. Ho Jun è divorziato e ha perso, con la custodia del figlio, anche tutta la voglia di stare al mondo. Sopravvive in un universo chiuso da cui metaforicamente e materialmente non riesce ad uscire finchè uno straniero bussa alla sua porta. Gye-Sang è il suo opposto. Tanto cinico e autodistruttivo il primo quanto solare e altruista il secondo. Gye-Sang è un idealista spesso isolato a causa delle proprie scelte religiose. Ma il mondo non l'ha mai capito davvero. Vive in una sua realtà dominata dal vangelo e dalle parole di Cristo sperando di alleviare le disperazioni degli altri con una semplicità che risulta quasi irritante.
Ospitante e ospitato, l'uno è il complemento dell'altro. E qui potrebbero cominciare le disquisizioni filosofiche. Ciascuno dei due personaggi è infatti al tempo stesso colui che accoglie e colui che è accolto ed entrambi dal loro incontro risultano cambiati.
Se Gye-sang entra nella vita di Ho Jun salvandolo dal bagno in cui era rimasto accidentalmente chiuso per giorni e lo aiuta a riscoprire la voglia di stare al mondo. Ho Jun aiuterà Gye-Sang a uscire di prigione per la sua scelta di obiezione al servizio militare e lo spingerà a non nascondersi davanti agli errori del mondo.
Molte le citazioni per cinefili (Ho-Jun insegna cinema all'università) che strizzano l'occhio agli appassionati ma forse animate da un'eccessiva ansia di cercare consenso.
Nonostante l'impostazione quasi filosofica del soggetto il film è probabilmente in grado di parlare più a un pubblico orientale che ad uno occidentale. I riferimenti alla religione cristiana, le citazioni del Blowing in the wind di Dylan e il dibattito contro la guerra in Iraq appaiono ad occhi abituati un po' logore e poco convincenti.
La frase: "Io credo in Dio - Io, invece, credo nell'uomo".
Michele Alberico
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