Austin Powers
Seconda puntata di quella che viene considerata a tutti gli effetti la parodia di James Bond, con il simpatico Mike Meyers che indoosa ancora i panni di Austin Powers, una spia degli anni '60 dotata di una grande carica di sensualità (nonostante non sia proprio un adone) e di una libido esagerata, sempre alla ricerca di belle donne, che non mancano mai come succede in tutti i film dell'agente 007. Contrariamente al primo capitolo, quando Austin veniva scongelato nel 1997 dopo trent'anni per sconfiggere il Dottor Evil (interpretato sempre dal polivalente Meyers), questa volta la spia viene mandata indietro nel tempo fino al 1969 per vedersela ancora con il suo acerrimo rivale, tornato nel passato per cercare di rubare ad Austin il mojo, ovvero sia l'energia sessuale che permette al nostro eroe di avere successo con le donne. Accanto a lui troviamo la bellona di turno, e dopo Elizabeth Hurley tocca infatti a Heather Graham (vista in Boogie Nights) agente della CIA, sedurre ed essere sedotta da quel marpione di Austin. Diretto da Jay Roach che aveva girato anche il primo, e con la presenza di attori molto famosi come Tim Robbins e Sean Penn oltre a qualche ripescato come nel caso di Rob Lowe, è un film molto divertente che ripercorre la strada del primo con demenzialità a non finire e un Mike Meyers che può essere considerato un icona del cinema comico di questo periodo: straordinarie le sue movenze, le sue battute e il suo abbigliamento orrendamente kitsch. Se con il primo il successo era arrivato soprattutto in home video, stavolta si punta subito a sbancare i botteghini, e i risultati avuti in America ne sono la conferma. Eccellente anche la colonna sonora con artisti del calibro di Madonna(grande successo il suo Beautiful Stranger), Lenny Kravitz, R.E.M., Who, Mel G., Elvis Costello e Quincy Jones.
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