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Attente
Purtroppo sappiamo poco o niente del Cinema Palestinese, e film come questo Attente è una delle nostre poche documentazioni su questa cinematografia.
E' di sicuro un'opera d'impatto europeo, tipicamente d'essai in quanto non basa la propria narrazione attraverso inquadrature e movimenti di macchina, ma giocando socialmente sul plot e sulle riflessioni che esso offre.
E' un film di un'ironia superficiale per coprire la reale drammaticità delle vicende narrate; e' una disperazione profonda che cerca di essere celata da quella finta risata che ci fa compagnia dai tempi di Chaplin, in qualche modo un contrasto potente e quasi provocante, che ancora una volta sfida la nostra emotività e il nostro coraggio di affrontare drammi sociali come la situazione attuale in Palestina.
Il sorriso non è quindi un invito all'indifferenza, ma un filtro sentimentale non solo per dare all'opera una fluidità apparente, ma anche per stimolare, attraverso la commedia, la propria sensibilità riflettiva/riflettente.
Attente significa aspettare. Attendere. Ma aspettare, attendere cosa? Forse un miracolo utopico, il momento in cui tutte le popolazioni raggiungeranno il proprio equilibrio pacifico.
In questo senso, il regista Rashid Masharawi si rivela un sognatore (in fondo, perchè fare un film sociale se non si è sognatori?), e a questo si deve anche quella purezza nel trattare gli eventi narrati, purezza immatura che rinuncia a criticare l'attuale società per gli orrori che stanno invadendo il mondo.
Masharawi non invita a criticare, ma invita appunto ad aspettare, a non perdere la speranza, e per questo Attente è si un film sociale, ma anche anti-politico (nel senso Godardiano del termine), senza indagini pratici e senza inchieste.
Non è quindi nemmeno un caso se l'opera ha una grande carica meta-cinematografica (celata dietro il Teatro), forse un modo per dirci che l'Arte è proprio una delle motivazioni per non smettere di sperare, perchè l'Arte è importante, cambia le vite e ci stimola per un futuro migliore.
Proprio questa meta-cinematograficità riesce ad offrirci le scene migliori del film: quelle del provino, una vera documentazione iper(neo)-realista che coglie in quei volti così naturali e senza contaminazioni la potenza della speranza.
E' quando il documentario incontra la finzione. Il sorriso incontra la lacrima: Attente è un film socialmente utile raccontato con una capacità narrativa senza caricamenti eccessivi.
Senz'altro un film immaturo, ma proprio per questo più spontaneo, più naturale.
Masharawi potrebbe anche non aver ancora sviluppato in pieno il suo cervello, ma ha dimostrato di avere tanto cuore. E questo, in fondo, ci tocca un po' tutti. O almeno si spera.
La frase: "Questa nazione rischia di non avere più un teatro!" "No, questo teatro rischia di non avere più una nazione"
Pierre Hombrebueno
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