20 anni di meno
Alice Lantins è alta, bionda, borghese e sofisticata, madre part-time e donna in carriera a tempo pieno, disposta ad alleggerire i toni da alta classe e abbandonarsi all’allettante mondo dell’anticonformismo post-moderno pur di scalare le vette della rivista di moda per cui lavora. I tacchi a spillo, i pantaloni di pelle e una capigliatura extra-volumizzata la spingeranno tra le braccia di un affascinante ventenne: Balthazar, vivace studente di architettura, totalmente soggiogato dal fascino indiscreto della donna matura, al limite con gli sconvolgenti anta. Discreta commedia dagli accenti favolistici, quest’ultimo lavoro di David Moreau, regista e produttore francofono, fresco dell’horror The Eye con Jessica Alba, remake dell’omonimo film hongkonghiano. 20 anni di meno si presenta con un impianto narrativo abbastanza prevedibile, inserendosi appieno nel panorama di coppie di amanti che sfidano i limiti generazionali, pronte a colorare le news di gossip sull’esempio divistico Moore-Kutcher e succulenta occasione per infarcire gli scenari immaginifici di romanticismo da sogno. Delle numerose declinazioni che tendono a perdere la propria originalità nella misura in cui si moltiplicano sugli schermi, sulle pagine e sui notiziari, questa commedia leggera resta un prodotto divertente, forte di uno script che sa essere convincente al di là dell’epoca degli amori fuori dagli schemi tra giovanissimi e quasi sorpassati. Trasgressioni e convezione si mescolano sulla scia di battute congeniali con alcune trovate esilaranti. La fotografia diffusa illumina appieno interni ed esterni, luoghi ideali per il confronto tra due personaggi che sanno gestire la scena sulla base di interpretazioni sorprendentemente credibili. Buone le prove attoriali delle comparse che, se delineano profili da camei macchiettistici, comunque puntellano sapientemente gli scontri-incontri dei due protagonisti. Nulla di nuovo sconvolge la tradizionale eredità di situazioni sentimentali dall’happy ending assicurato e il cuore batte ancora una volta le interminabili delimitazioni imposte dalla regione. In definitiva, però, 20 anni di meno può ritenersi un discreto risultato da annoverarsi tra quello che può allietare certe tristi e buie serate.
La frase:
"Picasso è morto a novantun anni e con lo spirito di un ragazzino. L’età non c’entra niente. È l’atteggiamento che conta".
a cura di Marta Gasparroni
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