Yo Puta
Ancora una viaggio nel mondo della prostituzione. Questa volta ce lo propone una giovane regista spagnola, Luna, ispirata dall'omonimo libro-inchiesta di Isabel Pisano.
Protagonisti del film sono le prostitute e gigolò che illustrano con dovizia di particolari il proprio lavoro, frutto di una scelta o di una imposizione legata a circostanze particolari. La parola è data anche ai clienti che raccontano i vizi o le necessità, secondo i punti di vista. A questa serie di interviste si lega una storia più cinematografica, interpretata da attrici vere come Daryl Hannah, Denise Richards e Joaquim de Almeida, specie di reiterazione dei discorsi appena ascoltati.
Inutile dire quanto l'esperimento sia noioso, e non solamente perché di informazioni, giornalistiche o cinematografiche sull'argomento ne abbiamo avute a iosa, ma anche e soprattutto perché le evidenti intenzioni di realismo e di clamore della regista cadono nel vuoto pneumatico di una società che ormai ha visto di tutto e non può (o forse non vuole più) indignarsi, tanto meno scandalizzarsi. Del resto, come afferma uno dei clienti intervistati "C'è chi va allo stadio, chi invece va a puttane".
Un documentario che in questo terzo millennio non è neppure in grado di informare e, per quanto la materia possa essere vasta il mestiere più vecchio del mondo non suscita alcun tipo di emozione o di provocazione.
Valeria Chiari
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