Whisky
Diretto a quattro mani da Juan Pablo Rebella e Pablo Stoll, "Whisky" è una commedia caratterizzata da toni decisamente poco allegri. Un humour stentato e silenzioso dirige un trio di attori stanchi e poco vitali, come voluto dalla sceneggiatura.
La storia narra le gesta di Jacobo che, venuto a sapere della visita a sorpresa di suo fratello Herman, chiede a Marta, la sua devota assistente di una fabbrica di calzini, di fingere di essere sua moglie. Lei accetta di buon grado, ma l'arrivo di Herman è destinato a segnare le loro vite...
Film stantio e soporifero, senza mezzi termini; una trama anche interessante se non fosse che per tutta la durata del film non succede quasi niente. Il "quasi" è giustificato da un piccolo colpo di scena sul finire del film. Sorpresa che però non cambierà né i toni sommessi della pellicola, né l'interpretazione dei personaggi, né ancora il giudizio purtroppo piuttosto negativo del film.
"Whisky" vorrebbe risultare interessante in un epoca in cui le commedie cinematografiche hanno ritmi e toni decisamente diversi dai suoi. Toni terribilmente lenti, stanchi, e privi di qualunque tipo di verve umoristica. Fattori che uniti a una recitazione quasi assente, una trama svogliata, e una regia più attenta a ripetersi che non a evolversi, rendono la pellicola letteralmente noiosa.
Peccato.
La colonna sonora è, tra l'altro, quasi assente, con un unico momento in cui la musica, cantata da una ragazzina in un albergo di quart'ordine, riesce a risollevare in minima parte un lungo momento di silenzio cinematografico.
Dialoghi anch'essi stanchi, privi di umorismo, stantii e lenti.
Sì, capiamo che tutti questi elementi erano voluti, ma davvero non si possono considerare interessanti.
La frase: "...A domani, se Dio vuole..."
Diego Altobelli
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