Whipped - ragazzi al guinzaglio
Dialoghi reali, termini crudi, ma soprattutto l'ansia di mostrare quello che di solito rimane soltanto in un gruppo ristretto di amici, ma non solo. Mostrare anche il lato "oscuro" delle donne e dei loro aspetti meno noti. Questo in sintesi il desiderio di Peter Cohen, qui al suo esordio dietro la macchina da presa. L'idea, non certo nuova, non sarebbe male, se non fosse che i personaggi presentatici ricalcano tutti gli stereotipi che potete immaginare ed anche il modo di proporci la storia, sotto forma di monologhi didascalici o conversazioni da brunch domenicale.
Brad (Brian Van Holt), Zeke (Zorie Barber) e Jonathan (Jonathan Abrahams) sono tre amici single che hanno fatto della conquista delle donne la loro missione di vita. Brad è un avvocato di Wall Street con un ego smisurato, Zeke è uno scrittore, decisamente alternativo, che vive nel West Village e Jonathan è il meno disinvolto, poco attento a look ed al modo di proporsi, vive il suo stato di single in maniera decisamente più traumatica, soprattutto a causa dell'assenza cronica di donne. La loro unica valvola di sfogo è l'amico Eric (Judah Domke), imbranato, ma soprattutto sposato! Eric è il loro zimbello, una sorta di totem della "morte civile" che si subisce con il matrimonio.
I nostri tre finalmente sembrano aver trovato delle compagne ideali, ma in realtà si tratta della stessa donna: Mia (Amanda Peet / "Body Shots"). Mia incarna l'ideale che ciascuno di loro ha della fidanzata ideale e nessuno di loro vuole rinunciarci. L'amicizia di Brade, Zeke e Jonathan inizia a vacillare, anche perché Mia non riesce a scegliere tra di loro.
Nessuno voleva diventare lo zerbino di una donna, ma alla fine sono tutti disposti a farsi mettere il guinzaglio, pur di ottenere quello che vogliono. Che non si farebbe per un bel paio di occhi. Amicizia virile, e dialoghi farciti di satira pungente non sempre bastano a rinverdire una trama e situazioni banali. Apprezziamo comunque il tentativo.
Ah, mi raccomando non uscite ai titoli di coda, perché c'è una sorpresa.
Curiosità: Trattandosi di una produzione indipendente (girato in soli 15 giorni), durante la lavorazione ci sono stati molti compromessi che hanno portato a dover cambiare le scene "in corsa" per cause meteorologiche o indisponibilità di luoghi.
Indicazioni:
Se non siete riusciti a vedere l'ultimo episodio di "Sex and the City" e siete in crisi d'astinenza.
Valerio Salvi
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