Vento di terra
Vincenzo Marra, già vincitore a Venezia 2001 nella Sezione Settimana della critica dedicata alle opere prime," è presente nella Sezione Orizzonti della 61° Mostra del Cinema di Venezia con il film "Vento di terra".
La storia è quella di Vincenzo, un ragazzo napoletano che dopo aver inutilmente tentato di trovare lavoro nella sua città, ed anche a seguito di sfortunate vicende familiari, si vede costretto ad arruolarsi nell'aeronautica. Per ottenere il trasferimento a Napoli, per assistere la madre malata, accetta di partecipare alla missione dell'esercito in Kossovo.
Tornato finalmente nella sua città natale, scoprirà di dover pagare un alto prezzo per le conseguenze della missione compiuta all'estero. Come dice lo stesso Marra, Vincenzo è un ragazzo che di fronte alle avversità della vita è senza paracadute.
Il film ha il suo maggior pregio nel dipanarsi delle vicende che si raccontano la crudezza delle quali è enfatizzata da una fotografia luminosa quasi accecante ed un sonoro che esalta i toni fastidiosi dei rumori di fondo di una grande città. Un modo di raccontare piano e senza sussulti, privo di iperboli narrative. Le sequenze sembrano tessere di un domino intimamente legate tra di loro. Ma proprio nell'essenzialità della cifra narrativa, l'opera incontra i suoi limiti, testimoniati dalla ripetizione di troppe scene simili (i frequenti spostamenti in motorino di Vincenzo) e dalla scarna polposità di alcuni dialoghi.
Il cast è formato da attori non professionisti (Vincenzo è interpretato da Vincenzo Pacilli) scelti da Marra dopo un lunga ricerca effettuata nei quartieri popolari di Napoli. Non sempre, i pur volenterosi interpreti, ci sono sembrati all'altezza del compito, accentuando una sgradevole sensazione di eccessivo dilettantismo.
"Vento di terra" rimane comunque un discreto film di denuncia la cui sceneggiatura avrebbe forse meritato qualche scrittura in più.
Daniele Sesti
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