Vengo - Demone Flamenco
L'Andalusia terra di musica e di grandi passioni. Di sangue e di vendette.
Caco è distrutto per la morte della figlia, e si occupa con tutto l'amore che riesce ancora a trovare dentro di sé del giovane nipote, che nonostante il suo handicap fisico nutre una indomabile passione per le feste, le donne e il flamenco.
Ma l'onore ha radici profonde in quella terra di fuoco e Caco deve affrontare la famiglia dei Caravaca con la quale ha un debito di sangue. Qualcuno deve pagare e sarà Caco a sacrificarsi per salvare il giovane e amatissimo nipote e ritrovare la pace raggiungendo finalmente la figlia.
Presentato fuori concorso al Festival di Venezia dello scorso anno "Vengo" è la dichiarazione d'amore al flamenco del regista francese nato ad Algeri, Tony Gatlif. Dopo film come "Corre Gitano" e "Latcho Drom", Gatlif riesce finalmente, per sua stessa ammissione, a cancellare l'aspetto folcloristico ed ammirativo nei confronti di questa straordinaria e appassionata musica e danza, raccontandola in maniera più interiore e facendo propri anche gli eccessi e la dismisura tipiche del flamenco. In una dosata fusione di musiche e danze ritmate, tradizioni millenarie di cui la vendetta è parte integrante, come lo è allo stesso tempo la tolleranza verso popoli diversi, nasce un film inconsueto e affascinante in cui ogni attore non rappresenta, ma letteralmente incarna il proprio personaggio, lasciandosi penetrare dei suoi rimpianti, dei dolori a volte insostenibili e del coraggio di accettare o meno la morte.
Il ritmo non si ferma mai, la musica in cui si mescolano suoni tipicamente spagnoli ad altri di matrice chiaramente orientale, cresce a dismisura, assordante ma irresistibilmente coinvolgente. Le mani battono spesso, improvvisando un nuovo ritmo mosso da momenti di dolore come da quelli di gioia, non già nel tentativo di dimenticare ma al contrario, di ricordare e rendere ancor più presente quel sentimento. Perché quella musica, quel ritmo quella danza è memoria, emozione, che segue ogni momento della vita fino all'istante ultimo, riuscendo ad alleggerire la sofferenza della morte.
Valeria Chiari
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