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Van Helsing
Le aspettative alla vigilia di Van Helsing sono buone, l'argomento è intrigante, i protagonisti molto "cool" ed ho anche visto il mare nella mia vita, quindi sono pronto.
Inizio in bianco e nero, puro stile classico della Hammer Production, con tanto di Dracula (Richard Roxburgh / Moulin Rouge), il Dr. Frankenstein, il suo mostro e l'immancabile Igor.
Quindi è la volta di Van Helsing (Hugh "Wolverine" Jackman), a colori, che si presenta subito dando la caccia niente popò di meno che a Mr. Hide, uccidendolo (mi sa che così non potrà più girare il seguito de La lega dei gentiluomini straordinari).
Breve flash per presentare l'eroe (e farci assaporare la reale consistenza del film durante una fase comunemente detta "armamento dell'eroe" in puro stile 007) e poi di corsa in Transilvania dove oltre ai vampiri ed ai lupi mannari c'è lei: l'eroina, Anna Valerius (Kate Beckinsale / Underworld), una donna che non ha mai visto il mare (!?).
Dopo una classica schermaglia in perfetto stile supereroistico - siamo due superganzi che lottano per lo stesso obiettivo, ma prima dobbiamo prenderci le misure menandoci (e menandola) un po' - i nostri si trovano a dover affrontare la minaccia vampiresca, sotto forma delle tre mogli del Conte. Pausa di riflessione per ammirare la balestra a ripetizione dell'eroe.
È quindi il momento della suspance e dell'indagine in cui sarà utile l'aiuto del fido frate Carl (David Wenham reduce dal massacrante Signore degli Anelli) che più che altro sembra un incrocio tra l'Adson de Il nome della rosa e l'M di James Bond. Lui però il mare l'ha visto.
La situazione diventa seria quando i nostri si ritrovano sul set di Alien, o era Matrix, e veniamo posti di fronte alla rivelazione più sconvolgente di tutto il film: Anna non ha mai visto il mare! Informazione fondamentale per il prosieguo della trama.
È giunto ora il momento del combattimento finale: gli eroi si fronteggiano a suon di rivelazioni sconvolgenti, mentre i comprimari si affannano per garantire un finale (ed un sequel). Gli spettatori attoniti si pongono l'annoso quesito importante: riuscirà Anna a vedere il mare?
Sugli effetti speciali nulla da dire, sulla trama nemmeno, anche perché non c'è. La costante faccia stupita di Jackman sembra chiedere: cosa ci faccio qui? Riuscirò a riprendermi da questo orrore?
E Stephen Sommers (che compare, ahilui, anche nei credits della sceneggiatura) dopo questa prova d'autore che farà? Forse andrà a vedere il mare.
Se La mummia è stato una successo, grazie anche alla carica ironica del film, questa pellicola è del tutto incolore, certo è che con un Dracula come quello di Roxburgh, il cui carisma è pari a quello di una lampadina fulminata, sarebbe stato difficile per chiunque conquistare gli spettatori (rivogliamo Christopher Lee). Perché non affogarlo in mare?
Un ultima considerazione sul doppiaggio... chi l'ha fatto? Vero è che quando devi applicarti su quel genere di dialoghi non sei sicuramente colto da ispirazione creativa, ma in alcuni momenti la situazione è raccapricciante, specialmente sui comprimari.
Curiosità: per mantenere i diritti sul personaggio del film è stato scelto il nome di Gabriel Van Helsing (in luogo dell'originale Abraham di Bram Stroker). Peraltro il film era stato messo in "cantiere" addirittura nel '94 come sequel di Dracula con Anthony Hopkins.
La chicca: Hugh Jackman ha girato alcune scene finali di X-Men 2 mentre era già sul set di Van Helsing.
Indicazioni: Solo per i più accaniti fans o per gli amanti del mare.
Valerio Salvi
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