Universal Soldier: Regeneration
Nel 1992, quando ancora non era noto al grande pubblico per "Independence day", che girò quattro anni dopo, il tedesco Roland Emmerich diresse il fanta-bellico "Universal soldier", circolato dalle nostre parti con il titolo "I nuovi eroi" e che vedeva il buono Jean-Claude Van Damme contro il cattivo Dolph Lundgren, entrambi ex combattenti del Vietnam trasformati in cyborg da battaglia.
Un non disprezzabile, tardo esempio di machismo reaganiano su celluloide il cui successo ha finito per generare prima, nel 1998, le derivazioni televisive "Universal soldier 2: Brothers in arms" e "Universal soldier 3: Unfinished business" che, entrambi dirette da Jeff Woolnough ed interpretate da Burt Reynolds, vennero trasmesse dalle emittenti italiane – come unico film diviso in due parti – con il titolo "Progettato per uccidere", poi, nel 1999, il dimenticato sequel ufficiale cinematografico "Universal soldier: The return" di Mic Rodgers, con il solo Van Damme nel cast.
Lo stesso Van Damme che torna a vestire gli originali panni dell’eroe Luc Deveraux in questa nuova avventura a firma del John Hyams figlio del regista Peter (qui direttore della fotografia), la quale va addirittura a ripescare la questione di Chernobyl, con l’ennesimo gruppo di super-soldati impegnato a disinnescare esplosivi che potrebbero scatenare una nuova nube radioattiva.
Un’avventura che, senza perdere tempo, parte all’insegna dell’azione (elemento che, insieme alla violenza, non latita affatto nel corso dei 97 minuti di visione), presentando però il suo unico motivo d’interesse – almeno per i seguaci del filone – nell’occasione di rivedere uno scontro tra il colosso belga e il succitato svedese reso famoso dal quarto "Rocky", il quale ritorna nei panni di un clone del sergente psicopatico Andrew Scott.
Ritorno che avviene, in realtà, soltanto dopo aver superato la prima metà di un lungometraggio assolutamente privo di momenti memorabili e che tanto ricorda una certa tipologia di anonimi action-movie risalenti agli anni Novanta che, se allora si lasciavano guardare volentieri più in vhs che al cinema, oggi trovano il loro perfetto alloggio nell’ambito del piccolo schermo.
Quindi, un titolo consigliato soltanto ai nostalgici fan di quel filone, ai quali, forse, farà anche piacere sapere che lo stesso John Hyams ha già annunciato uno "Universal soldier 4", previsto per il 2011.

La frase: "Il gioco ricomincia".

Francesco Lomuscio

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