Un'estate da giganti
L’estate fiamminga come momento di passaggio alla maturità, o, precisamente, come presa di coscienza delle difficoltà della vita.
E’ quella che vivono i fratelli Zak e Seth, i quali, con le fattezze di Zacharie Chasseriaud e di Martin Nissen, ritrovatisi nel cottage di famiglia senza un soldo e abbandonati dalla madre, costantemente assente, incontrano Dany alias Paul Bartel, un ragazzo del posto.
Incontro che, destinato a trasformarsi nel grande ed emozionante viaggio della loro vita, con il futuro nelle mani, segna il punto di partenza di una favola moderna che non è una favola, in quanto costruita su elementi appartenenti alla realtà e tutt’altro che fantastici.
Una favola moderna che, in un certo senso, potrebbe vagamente richiamare alla memoria il kinghiano "Stand by me - Ricordo di un’estate" (1986), ma che il belga classe 1965 Bouli Lanners – autore di "Ultranova" (2005) ed "Eldorado" (2008) – confeziona guardando tutt’altro che alle produzioni cinematografiche statunitensi indirizzate ai teen-ager.
Tutt’al più, infatti, con il trittico di protagonisti piuttosto sboccati e che sguazzano tranquillamente tra alcool da bere ed erba da fumare, i circa ottantaquattro minuti di visione sembrano porsi in bilico tra lo spirito d’avventura dell’Huckleberry Finn di Mark Twain e i giovani allo sbando di "Sweet sixteen" (2002) di Ken Loach.
Perché, fondamentalmente, con boschi, campi di granturco e fiumi che contribuiscono a fare della suggestiva campagna belga l’indiretta co-protagonista, è una personalissima visione del romanzo di formazione che "Les géants" (come s’intitola in patria il film) vuole fornire.
Personalissima visione contrassegnata non solo da grotteschi individui e approfittatori destinati a incrociare la strada di Zack, Seth e Dany, ma anche dalla mancanza di affetto derivata dall’assenza dei genitori; mentre quella che viene progressivamente delineata altro non assume che i connotati della storia di un’amicizia più forte di qualsiasi altra cosa.
Storia di un’amicizia basata sulla forza del saper proseguire da soli il proprio cammino e che Lanners, senza dimenticare un pizzico d’indispensabile humour, immerge nel realismo quasi da documentario, privilegiando in particolar modo le inquadrature fisse.
Del resto, è decisamente un look da pellicola tipica delle proiezioni da festival quello che caratterizza il non eccelso ma neppure disprezzabile insieme.
La frase:
- "Che fai?"
- "Voglio andare".
a cura di Francesco Lomuscio
Scrivi la tua recensione!
|
|
Trailer, Scheda, Recensione, Opinioni, Soundtrack, Speciale.
I FILM OGGI IN PROGRAMMAZIONE:
In evidenza - Dal mondo del Cinema e della Televisione.
| NEWS
|
|
|
GUIDA TV
|
|
|
|
Il video del momento
Cerca CINEMA
Oggi in TV
Box Office
|