Uneasy Rider
Renč č un cinquantenne colpito da una patologia muscolare debilitante, ricoverato in una casa di accoglienza per adulti disabili, nei pressi di Tolone.
Il suo carattere rabbioso e collerico suscita le antipatie di tutti, infermieri e pazienti; la sola a sopportarlo č Julie, infermiera inesperta davanti al cui candore e onestā l'animositā di Renč finisce per essere innocua. Renč conosce fin troppo bene il suo destino e vorrebbe fare l'amore prima che sia troppo tardi. La richiesta colpisce i responsabili della clinica e pur analizzando il problema non tentano di risolverlo. Solamente Julie deciderā coraggiosamente di realizzare la richiesta di Renč. Il successo dell'impresa porterā un grande cambiamento all'uomo trasformandolo in una persona adorabile e gentile, influenzando gli altri pazienti fino a portare una ventata d'aria fresca e di speranza nella clinica.
Il regista francese Jean-Pierre Sinapi, sceneggiatore di numerosi film e telefilm in Francia, alla sua seconda prova di regista, racconta una storia vera, che perō supera facilmente i propri limiti parlando poi di problemi comuni a tutti e non solo ai disabili della clinica. La negazione della sessualitā dei malati coincide infatti con i problemi dei loro infermieri che non riescono a costruire rapporti d'amore costretti come sono dalle proprie paure e ansie.
Girato tutto in digitale con una telecamera leggera, per non creare problemi ai veri disabili della clinica in cui sono state fatte le riprese, il film assume ancor pių veritā. Seppur fiaccato nel fisico ogni malato conserva ed esprime la propria personalitā; la loro sensibilitā ed intelligenza, le loro aspirazioni, i loro sogni d'amore sono quelli di tutti. Attraverso dialoghi brillanti che diventano francamente divertenti nel loro cozzare con una realtā dolorosa, raccontano se stessi e non la malattia che li ha duramente colpiti. La clinica si rivela cosė essere una societā in miniatura con i problemi di comunicazione tipici delle comunitā sociali pių ampie.
Commovente il finale del film: un omaggio ai personaggi veri della storia e dedica al vero Renč che dopo lunghi anni di malattia ha lasciato per sempre i suoi amici della clinica.
Valeria Chiari
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