Un attimo sospesi
Dopo l’episodio "Sono Alice", incluso nell’opera collettiva "Bambini" (2006), e dopo cortometraggi e documentari tra cui "Ma la Spagna non era cattolica?" (2007), riguardante i diritti degli omosessuali, il giovane regista sardo Peter Marcias esordisce nella direzione del lungometraggio di fiction con "Un attimo sospesi", anche conosciuto come "Suspended hours", a quanto pare il film più applaudito presso la trentaduesima edizione della Mostra Internazionale del Cinema di San Paolo, in Brasile, dove ha partecipato in concorso all’interno della sezione new directors competitions.
Girato nel quartiere Prati di Roma, è un noir psicologico sulle ansie e le paure del XXI secolo al cui centro troviamo cinque persone alle prese con un particolare momento della loro vita, mentre dalle notizie diffuse tramite i telegiornali prima si apprende delle migliaia di vittime provocate da uno dei più feroci attentati compiuti, poi delle non meno allarmanti reazioni dei governanti di tutto il mondo e infine della terribile minaccia di una vera e propria guerra.
Quindi, accompagnata dalle belle musiche di Fabio Liberatori ("L’amore è eterno finché dura"), una vicenda di solitudini metropolitane sopravvissute al loro stesso passato e che si trovano inevitabilmente a dover fare i conti con un pianeta Terra sconvolto che non sempre riescono ad ignorare.
Non a caso, la fotografia di Marco Onorato ("Gomorra") fa calare un’allegorica ombra del pessimismo sui volti degli ottimi protagonisti, i quali spaziano dall’esordiente sullo schermo Rosario Lisma all’Ana Caterina Morariu de "Il mio miglior nemico" (2006), fino al Roberto Nobile del serial tv "Distretto di polizia" ed allo storico Paolo Bonacelli, qui nei panni di uno strano professore che vive senza mettere mai piede fuori casa.
Senza contare la Fiorenza Tessari recentemente vista nel salemmiano "SMS-Sotto mentite spoglie" (2007) e l’amichevole partecipazione di un Nino Frassica ("La fidanzata di papà") in atipico ruolo drammatico, per un piccolo lavoro che, basato su uno script firmato dallo stesso regista in collaborazione con l’inseparabile Annalisa Aprile ed interamente costruito sui dialoghi, si presenta con le evidenti fattezze di speranzoso messaggio di celluloide.

La frase: "Dopo una settimana di accese manifestazioni non siamo purtroppo in grado di dirvi cosa stia accadendo".

Francesco Lomuscio

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