Una talpa al bioparco
Le premesse di Una talpa al bioparco sembravano quelle di Santa Maradona. Due giovani scapestrati, oltretutto fratelli, che vivono alla giornata facendo della propria abitazione il centro di strambi incontri e paradossali conversazioni. Di questa coppia David (Adriano Giannini) è il motore trainante: porta avanti la casa, affronta il futuro senza commiserarsi e da poco è stato assunto in prova come guardiano al bioparco; Libero (Luca Angeletti) è invece il rimorchio: passa le sue giornate in casa facendo bizzarre ricerche antropologiche e dissacrando quella vita che in realtà ha paura di affrontare. A smuovere gli equilibri ci penserà Giorgia (Giorgia Surina), enigmatica quanto aggressiva ragazza conosciuta in discoteca da David. Dalle premesse si passa così allo svolgimento, e il tono leggero e scanzonato della prima parte lascia progressivamente spazio alla convenzionale e insipida relazione a tinte rosa.
Se lo scopo del film era quello dichiarato dal regista Fulvio Ottaviano (Cresceranno i carciofi a Mimongo) di raccontare con la commedia sentimentale l'incapacità di comprendere un mondo sempre più complesso, l'obiettivo purtroppo è fallito. Le ultime battute della pellicola, non a caso dedicate a questa tematica, finiscono per apparire forzate, prive di una loro ragion d'essere, come del resto lo sono i discorsi animalisti e militari giusto accennati quasi a voler compilare un elenco delle cose da fare per risultare carini.
Si cerca il disimpegno, si trova una storia poco credibile, come lo è purtroppo Giorgia Surina (la veejay di MTV) nella parte omonima della ragazza fuori dagli schemi. Difficile riuscire a convincere lo spettatore in un ruolo tanto diverso da quello che si è abituati a percepire di lei nel piccolo schermo. Bravo Luca Angeletti, un po' sottotono Adriano Giannini troppo imbronciato per un personaggio sostanzialmente ingenuo.
L'impressione finale sarà quella di aver assistito ad un episodio di "College" (ve lo ricordate?) dove le banali storie d'amore servivano semplicemente a far vivere i simpatici personaggi creati. Ci si divertiva, ma era pur sempre televisione...
Curiosità: "Libero", l'inusuale nome scelto per il personaggio di Luca Angeletti ricorda "stranamente" quello di De Rienzo, l'attore che ne interpretava uno simile in Santa Maradona...
La frase: "In fondo siamo tutti bestie"
Andrea D'Addio
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