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Una rondine fa primavera
L'evasione dalla quotidianità di una vita apparentemente senza valori, la difficoltà di affrontare la vecchiaia con la consapevolezza di non essere più utili a nessuno, la solitudine e la realtà di una vita bucolica ben più difficile delle foto su un libro. Christian Carion mette a confronto la gioventù carica di energia di Sandrine (Mathilde Seigner / "Harry un Amico Vero") con la tranquilla pazienza di Adrien (Michele Serrault / "Belfagor"). Sandrine decide di cambiare radicalmente la sua vita, sia per una voglia oggettiva sia per abbandonare il suo passato, trasferendosi in una fattoria sulle alpi. Acquista così la proprietà di Adrien un anziano contadino, piuttosto burbero, deciso a ritirarsi ed inizia subito portando un vento d'innovazione con la trasformazione in agriturismo e la vendita dei prodotti su internet.
La novità lascia perplesso il tradizionalista Adrien, ma tant'è, l'inverno è alle porte e con la brutta stagione non saranno più rose e fiori.
L'intento di Carion è quello di mostrare una realtà ben diversa da quella che si immagina, una vita all'insegno del sacrificio sia fisico che mentale, sperduti in una piccola contrada rurale. Certo per ottenere questo magari non era proprio necessario propinarci un paio di sequenze sulla mattanza degli animali; scene molto forti che possono segnare pesantemente lo spettatore. Ed è qui che forse iniziamo a capire il vecchio Adrien, un uomo che ne ha già viste talmente tante da essere ormai indurito, ma che non vuole arrendersi all'età e che pensa di essere ancora utile e che vede in Sandrine la possibilità di lasciare un segno nel mondo.
La bellezza mozzafiato delle alpi fa da cornice a questa storia, girata peraltro nell'arco di un intero anno per coniugare le scene estive con quelle invernali, che ricorda molto il "Tutta Colpa del Paradiso" di Nuti e ci invoglia ad una bella gita in un agriturismo montano.
Alla fine la sensazione è quella di trovarsi in una puntata di Heidi con le caprette, il Nonno e un Petar un pò particolare. Peccato che la lentezza bucolica cronica che caratterizza tutto il film, nonché la sua totale scontatezza, lo rende abbastanza indigesto, infatti "una rondine non fa primavera".
La frase: "Quando uno è sempre stato ricco nessuno è invidioso, è quando ci si diventa che gli rode."
Indicazioni: Per chi vuole calarsi nella vita rurale.
Valerio Salvi
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