Triplo Gioco
Molto liberamente ispirato a "Bob le flambeur" film di Jean-Pierre Melville del 1956, il nuovo lavoro di Neil Jordan è veramente sorprendente.
All'inizio sembra una tragedia, con un giocatore eroinomane che sembra non abbia alcuna via d'uscita, e invece piano piano il film prende la forma quasi di commedia rivelandoci le due facce di Bob Montagnet (interpretato da uno strepitoso Nick Nolte).
Per fare chiarezza: Bob sembra ormai giunto al capolinea, intrappolato in una Nizza (città in cui si svolge il racconto) scura e sotterranea, finché un giorno gli capita un colpo eccezionale (Bob, prima del "decadimento" era stato un grande ladro): una rapina ad un caveau di un casinò, contenente opere d'arte dei più grandi artisti contemporanei.
Anche se nel film passano moltissimi personaggi, il vero fulcro del film è ovviamente Bob, che sembra quasi un personaggio mitologico. Amante dell'arte (dice di aver scommesso persino con Pablo Picasso), difensore delle ragazze la cui unica prospettiva è la strada, ladro leggendario, il personaggio interpretato da Nick Nolte (ripeto, assolutamente strepitoso!) ha davvero dei tratti da eroe greco, tant'è che ad un certo punto si fa persino incatenare e deve resistere al canto delle sirene (ovviamente, su un altro piano non è proprio così: le manette attaccate al letto servono a superare una crisi di astinenza dall'eroina). Vicino a lui altri "caratteri" straordinari: il poliziotto (l'eccezionale Tcheky Karyo) che deve mettere alle corde Bob ma che ha con lo stesso uno strano rapporto d'affetto; il mercante d'arte (Ralph Fiennes), che compra quel Picasso che Bob ha vinto ad una corrida scommettendo sul toro (Pablo aveva scommesso sul torero); Vladimir (un gigioneggiante Emil Kusturica) l'esperto di sistemi di sicurezza che cita Jimi Hendrix con la sua chitarra elettrica; Anna (Nutsa Kukhianidz) ormai disillusa da tutto; e infine la banda, che sembra abbastanza scalcagnata da non lasciare presagire buone cose (c'è da ricordare almeno Philippa - Sarah Bridges, uno strano personaggio che ha cambiato sesso e ha una estrema paura dei ragni).
Forse mi sono dilungato un pò sulle descrizioni (e ci sono tantissimi altri personaggi altrettanto validi), ma bisognava almeno fare un accenno a qualche tassello di questo fantastico mosaico. Certo il film vuole essere anche un omaggio a tutto quel filone giallo-rosa di cui anche in Italia eravamo maestri, ma anche senza nessun riferimento il film ha una valenza che è solo sua. E se proprio Neil Jordan ha preso un pò dal cinema precedente ha fatto esattamente come Picasso, che, lo dice Bob Montagnet, è il più grande ladro che sia mai vissuto (glielo ha confessato Pablo stesso!).
Tutto ciò che Bob vive, dal brutto al bello, sembra assumere una forma d'arte, ed è per questo che forse la fortuna, che sembra venire e andare, è invece sempre lì che guarda, proprio come succedeva con gli eroi dell'epica antica.
Assolutamente da vedere!
Renato Massaccesi
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